Assemblea Federalberghi: «Turismo spina dorsale del Paese»

by Redazione | 16 Ottobre 2020 12:28

«L’Italia è un Paese che senza turismo è destinato a fallire. Il turismo è la spina dorsale del nostro Paese». È questo il messaggio che scandisce a chiare lettere il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, in apertura della 70ª assemblea nazionale della Federazione al Ttg di Rimini, davanti a una platea di circa 200 albergatori provenienti da tutto il territorio italiano che, in prima persona, hanno accusato il colpo di un anno durissimo.

«La priorità per tutti oggi è vincere il Covid-19 – ha detto ­– Ma se vogliamo concederci il lusso di guardare oltre, è necessario anche evitare che il virus mieta altre vittime proprio tra quelle imprese turistiche e del termale che fanno il bene del Paese e che da mesi sono in grandissima sofferenza. Il turismo è un animale ferito, sanguinante. Se si curerà e si tutelerà il comparto, per quanto lentamente, si potrà aprire la via della ripresa».

Con Bocca, hanno preso parte ai lavori il sottosegretario al Turismo del Mibact Lorenza Bonaccorsi, e il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

«Malgrado il nostro ottimismo proverbiale non si può cancellare con un colpo di spugna il fatto che, da gennaio a settembre, il nostro settore abbia rilevato un calo delle presenze totali, sia italiane che estere, di circa il 60% – ha dichiarato il presidente di Federalberghi – Abbiamo calcolato che solo nel 2020 perderemo 245 milioni di presenze. Inutile sottolineare il contraccolpo in termini di fatturato, considerando che il turismo straniero si è quasi azzerato e che sono venuti a mancare i “big spender”, come americani, russi e cinesi».

Bocca ha proseguito dicendo: «È chiaro che non possiamo fare tutto da soli. Se andremo ko noi, che siamo la spina dorsale dell’economia italiana, automaticamente verrà giù l’intera struttura produttiva del Paese».

Ha poi ricordato come in questi mesi il sistema Federalberghi abbia «lottato per ottenere l’attenzione e le risorse necessarie a mantenere operativo un settore che dà lavoro a oltre due milioni di persone e che rappresenta il 13% del Pil. Devo dire che le nostre reiterate richieste hanno portato a un risultato importante: l’esenzione dall’Imu per l’anno 2020. Un passo sostanziale per una rimodulazione della tassazione sulle nostre attività, tanto eccessiva quanto discriminatoria, poiché pagata solo dalle strutture regolari e non dagli abusivi che proliferano nelle nostre città. Sarebbe bello rendersi conto che davvero si vuole combattere questa piaga, piuttosto che dover apprendere che, quando finalmente una legge c’è, si faccia poi di tutto per intralciarla o rimandarne l’applicazione».

Bernabò Bocca ha ribadito l’approccio della federazione di individuare in ogni problema un’opportunità, che ha portato a una «sorta di rivoluzione silenziosa, dando impulso alla creatività e dettando nuovi canoni nell’immaginare il soggiorno in una struttura ricettiva e una sostenibile condivisione degli spazi. Si stanno ormai ripensando gli ambienti in relazione a una fruizione distanziata e piacevole. Questo anche in riferimento alla necessità di lavorare in smart working: una autentica sfida per gli imprenditori della ricettività che offrono sempre più opzioni alternative. Dunque va colta questa occasione per ridisegnare la nostra attività, dovendo fronteggiare un futuro che sarà certamente diverso da ciò che abbiamo vissuto in modo tradizionale fino a ora».

In chiusura di intervento, il presidente ha riconosciuto alcuni passi fatti dal governo e ha però parlato di quelli che ci sono da fare. «Con il decreto agosto è stato rifinanziato il credito di imposta per la riqualificazione e il miglioramento delle strutture ricettive turistico-alberghiere, comprese le strutture termali che rivestono un ruolo di primaria importanza. Certo, per rendere ancora più efficace questo sostegno, a governo e Parlamento chiediamo di estendere alle imprese alberghiere l’applicazione dell’ecobonus e del sisma bonus al 110%. Inoltre, sempre in ambito istituzionale, abbiamo proposto a Cassa Depositi e Prestiti di supportare l’emissione di bond di lungo periodo per finanziare programmi di investimenti. Ci aspettiamo che l’operazione di rilancio delegata al Recovery plan sia concreta nei fatti. Oltre che in termini di accessibilità, sostenibilità e digitalizzazione, anche in termini di progettualità. Un tema caro al nostro mondo, ma drammaticamente frenato dal carico fiscale imposto alle imprese ricettive che per noi, ancor più nell’emergenza covid, è divenuto insostenibile».

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