Assaeroporti: “Un fondo ad hoc dal governo o sarà default”

01 Giugno 13:44 2020 Stampa questo articolo

Con 45 milioni di passeggeri persi in soli tre mesi di stop per l’emergenza coronavirus e cassa integrazione per 10mila dipendenti, gli aeroporti italiani chiedono al governo un fondo dedicato da mettere quanto prima  a disposizione delle imprese per compensare i danni subiti e ripartire preservando i livelli occupazionali e garantendo la realizzazione degli investimenti.

È la richiesta lanciata da Assaeroporti che denuncia esplicitamente una inammissibile trascuratezza mostrata dall’esecutivo nei confronti delle società aeroportuali e rischia di compromettere la realizzazione degli imponenti piani di investimento previsti per lo sviluppo del sistema aeroportuale nazionale. Alcuni scali, soprattutto quelli di minori dimensioni che svolgono un ruolo importante per lo sviluppo dei territori e per la mobilità di cittadini e imprese, sono a rischio sopravvivenza.

«È il peggior calo di sempre, siamo in presenza di tre mesi di blocco totale del trasporto aereo – dichiara il presidente di Assaeroporti, Fabrizio Palenzona, che rincara – Le prossime settimane saranno decisive per porre le basi della ripartenza di un settore strategico per il nostro Paese. I correttivi al dl Rilancio, le misure che saranno inserite nel dl Semplificazioni e i prossimi Dpcm sono le ultime occasioni per garantire la mobilità del Paese, ripristinare i collegamenti con l’Europa e il mondo e conservare migliaia di posti di lavoro. Non possiamo lasciarci sfuggire questa occasione: il danno sarebbe irrecuperabile».

I vertici di Assaeroporti sottolineano che migliaia di posti di lavoro sono in pericolo così come un’enorme fetta dell’indotto turistico. In Italia, infatti, il 40% dei visitatori stranieri arriva in aereo, confermando il ruolo essenziale degli aeroporti per lo sviluppo del turismo. I due comparti muovono complessivamente circa il 17% del PIL nazionale e, senza adeguati interventi di sostegno, le ricadute si profilano drammatiche.

In tale contesto Assaeroporti accoglie favorevolmente la scelta di rilanciare Alitalia ma sottolinea fermamente come l’eventuale adozione da parte del Governo di misure protezionistiche e selettive, tese a disincentivare la presenza di compagnie low cost nel nostro Paese, determinerà un cambio di scenario e lo spettro di un  ritorno ad un trasporto aereo d’élite. Una circostanza negativa che si è già verificata 15 anni fa quando, con la legge sui requisiti di sistema, si tentò di salvare Alitalia con i risultati nefasti che sono sotto gli occhi di tutti.

A maggior ragione oggi che Alitalia rappresenta – rispetto ad allora – non il 50% del traffico passeggeri, ma soltanto il 13% del totale, si corre solo il rischio di danneggiare pesantemente il trasporto aereo nel suo complesso.

La nota si conclude con  una chiara presa di posizione del governo affinché assicuri un mercato concorrenziale che garantisca la mobilità di passeggeri e merci.

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