Arriva Seaside, così Msc sposa il Mediterraneo

Arriva Seaside, così Msc sposa il Mediterraneo
10 Maggio 09:12 2021 Stampa questo articolo

Un primo maggio da un’altra prospettiva. La festa del ritorno al lavoro per gli equipaggi fermi da oltre un anno. Un giorno di partenza per i passeggeri, con la voglia di viaggiare che vince su tutto. Una scommessa per Msc Crociere, che fa tornare a navigare in sicurezza la sua seconda nave – Msc Seaside – nonostante le tante incognite del momento. Il piano è schierarne 10, un po’ più della metà della flotta, per l’estate 2021 tra Mediterraneo e Nordeuropa.

Intanto, dopo Msc Grandiosa che naviga dall’agosto scorso, ecco la seconda, Seaside. Fin dal battesimo, è stata la nave dei Caraibi, poi è rimasta ferma, in disarmo tiepido per questi lunghi mesi di blocco. Maggio segna il suo debutto con le crociere del Mediterraneo e anche l’avvio di un itinerario inedito, con due destinazioni – Siracusa e Taranto – che fanno capolino oggi nel mondo delle crociere.

L’emozione c’è, e si vede. Nei volti del personale e degli ospiti. Come fosse un grande test da superare per questa nave da 5.331 passeggeri e che per la prima rotazione ne accoglie 1.500. Un’altra prova di ripartenza. L’equipaggio prende servizio dopo la quarantena obbligatoria, ulteriore garanzia di sicurezza, e impara a gestire i protocolli anti contagio: misurazione quotidiana della temperatura, invito costante a igienizzare le mani (i dispenser sono ovunque) e a tenere la mascherina per coprire naso e bocca, menù ai tavoli con qr code per evitare il contatto, buffet servito, ingressi in palestra contingentati (massimo 39 persone insieme) e macchinari distanziati, ping pong e biliardino consentiti perché igienizzati a ogni cambio ospite, ma niente sport di contatto, teatro con posti pieni e vuoti alternati e ingressi/uscite scaglionati per impedire gli assembramenti, tracciamento dei contatti attraverso le card. E così via. Ma tutto scorre nel senso della nuova normalità. Va tutto liscio come la scia che la nave si lascia dietro.

E di notte, tra il 1° e il 2 maggio, dal balcone della cabina, si vedono in scia le luci di un’altra nave. È Costa Smeralda, che ha ripreso a navigare da Savona. Ci sono due compagnie e tre navi ora nel Mediterraneo, davvero si ricomincia, nonostante restrizioni, incertezze, mini quarantene e regioni di diversi colori. L’ammiraglia di Costa punta verso Civitavecchia. Seaside invece tira dritto verso Malta.

L’isola del Mediterraneo è ancora oggetto dei cinque giorni di mini quarantena per gli italiani che decidono di scendere a visitarla, anche se già vaccinati. Sono le regole del governo italiano, con l’ordinanza del ministero della Salute prorogata al 15 maggio. E sono in tanti a scegliere comunque l’escursione.

Così come a bordo ci sono ospiti stranieri, tedeschi per esempio, che al rientro in Germania faranno 14 giorni di isolamento fiduciario. Ma questo non li ha fermati.

La compagnia deve affrontare un’altra incognita: i colori delle regioni italiane. Ogni ormeggio di questi tempi è un punto di domanda. Anche se, per fortuna, le prossime settimane promettono una gestione più chiara e uniforme da parte delle autorità italiane.

Msc Seaside esternoEntrambi gli scali inediti sono in zona arancione. La regione Sicilia vieta le escursioni. E così Siracusa, con la sua Ortigia, resta un panorama da ammirare a distanza fin dalle prime luci dell’alba di quella che sarà una bella e tiepida giornata di sole. Da passare magari in costume al solarium, o alla piscina di poppa del ponte 7, o sul ponte dei sospiri, o lungo le passerelle laterali. Perché Seaside è così, in qualsiasi punto della nave si vede il mare.

La regione Puglia invece permette la discesa a terra, ma solo all’interno del comune di Taranto. Ed è una festa, quella della provincia pugliese, con gli abitanti in banchina a salutare l’ingresso della nave. La città dei due mari diventa destinazione crocieristica, esalta le sue bellezze e prosegue nell’opera di affrancamento dall’acciaio.

Ci sono coppie di crocieristi doc a bordo. E Gian Franco, 43 anni, 32 crociere alle spalle, che viaggia in Yacht Club, racconta: «Siamo partiti mettendo in conto tutti gli imprevisti, dopo un anno e mezzo eravamo in astinenza. Ne abbiamo prenotate tre durante il lockdown. Saremmo partiti in ogni caso, anche se non avessimo fatto alcuno scalo, è bello rivedere la scia della nave con un cocktail in mano. Ci dispiace per le scelte di alcune regioni, è come se vanificassero in parte i tanti sforzi fatti dall’armatore. Ormai sono un veterano; all’inizio, quando non conoscevo questo modo di viaggiare, pensavo non potesse darmi l’aspetto itinerante che cercavo in una vacanza. E invece ci svegliamo ogni giorno in un posto diverso, lo esploriamo e poi torniamo nelle destinazioni che ci piacciono».

Intanto a bordo il rodaggio di questo “giro di prova” regala sorprese. E di punto in bianco, il giovane cameriere dello Yacht Club, a cena diventa anche prestigiatore. Con la grinta, la battuta pronta e il portamento di chi ce la farà a realizzare il suo sogno.

E c’è una coppia al tramonto sul ponte. Sono eleganti. Lui in giacca e cravatta, lei in abito nero con le spalle scoperte. Le prende le mani, si inginocchia e la chiede in sposa. Ha aspettato di tornare a viaggiare per farlo. La risposta non può che essere positiva. Non fosse altro per l’incanto dei colori che il sole regala tuffandosi nel mare.

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L'Autore

Claudia Ceci
Claudia Ceci

Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali

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