Arriva l’Adriatic Sea Tourism Agenda

07 Giugno 12:57 2019 Stampa questo articolo

Aumentare la riconoscibilità del brand Adriatico. Fare fronte comune per sensibilizzare l’Unione Europea su temi di interesse da sostenere e sviluppare nell’area. Costruire un percorso di azioni finalizzate a individuare la migliore sintesi possibile tra protezione e conservazione delle risorse ambientali ed efficientamento dei processi produttivi.

Sono alcuni dei messaggi lanciati e dei propositi dell’Adriatic Sea Tourism Agenda, piattaforma aperta e condivisa di idee, soluzioni e iniziative degli operatori del mondo delle crociere, dei traghetti e della nautica che hanno l’obiettivo di promuovere il turismo via mare in Adriatico. L’iniziativa è nata durante la quarta edizione di Adriatic Sea Forum – cruise, ferry, sail & yacht, evento ideato e organizzato da Risposte Turismo quest’anno in partnership con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, tenutosi ad Ancona pochi giorni fa.

«Adriatic Sea Tourism Agenda vuole essere uno strumento di confronto, di condivisione e di creazione per tutti coloro che credono nelle potenzialità del maritime tourism nell’area e vogliono essere parte attiva nella sua crescita futura, sostenibile e rispettosa dei territori e delle comunità che in essi vivono – ha dichiarato Francesco di Cesare, presidente Risposte Turismo – Il nostro auspicio è che questa iniziativa possa portare in futuro alla realizzazione di progetti concreti».

Tra le azioni realizzabili già individuate dagli operatori, la creazione di una piattaforma riservata alle compagnie di crociera per poter valutare in tempi rapidi la disponibilità di ormeggi dei porti adriatici, il proseguimento del lavoro sull’appeal del traghetto (prodotto e promozione) come elemento di una esperienza di vacanza e non solo come soluzione di trasporto e la condivisione di una strategia comune a supporto della nautica per far fronte alla crescente concorrenza delle aree limitrofe. Di particolare importanza, inoltre, l’innalzamento della professionalità degli operatori portuali coinvolti nella gestione del traffico passeggeri per rispondere a nuove esigenze della clientela.

Il documento nasce dall’unione dei risultati di tre tavoli tecnici di lavoro dedicati, rispettivamente, alla crocieristica, ai traghetti e alla nautica, che durante il forum hanno coinvolto alcuni dei protagonisti della filiera del maritime tourism in Adriatico. Tra i contenuti affrontati, il posizionamento attuale e le potenzialità di crescita dell’Adriatico nel segmento dei giga yacht, la competitività del business dei traghetti in un mutato quadro dell’offerta di mobilità e trasporto e le novità che potrebbero caratterizzare la crocieristica in Adriatico nel prossimo futuro.

L’appuntamento ha permesso ai partecipanti di aggiornarsi sui programmi europei dedicati all’area e sulla strategia Eusair a cinque anni dal suo lancio. Sul tema dell’impegno dell’Unione Europea, ci sono progetti finanziati in corso dedicati al maritime tourism in Adriatico per un valore complessivo di quasi 20 milioni di euro.

Nel corso della giornata conclusiva del forum è stato inoltre firmato il memorandum sul progetto europeo Remember, che ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale della fascia adriatica: saranno realizzati percorsi turistici e interventi di valorizzazione del patrimonio storico e monumentale, parte di una strategia di promozione congiunta che avrà come target primario le compagnie di crociera. «Il progetto ha una forte dimensione innovativa – ha detto Rodolfo Giampieri, presidente Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centrale, capofila del progetto – Permetterà di allestire otto “musei virtuali” nei porti di Ancona, Ravenna, Venezia, Trieste, Fiume, Zara, Spalato, Dubrovnik. Interventi per rendere interattivo il patrimonio monumentale e di conoscenze di ciascun porto. Un’iniziativa coordinata per promuovere un approccio condiviso alla diversificazione turistica dei flussi di passeggeri e crocieristi, e per preservare e promuovere la consapevolezza e l’attrattività dei porti adriatici».

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