Arriva Hospitality, la nuova identità di Expo Riva Hotel

by Mariangela Traficante | 7 Ottobre 2019 7:00

Necessità di intercettare i trend in atto, volontà di diventare a dimensione nazionale e sguardo all’estero. Dopo 43 edizioni Expo Riva Hotel rinnova identità, brand e nome: la prossima edizione dell’evento, in programma dal 2 al 5 febbraio 2020, si chiamerà infatti Hospitality – Il salone dell’accoglienza, avrà quattro aree tematiche e un fil rouge dedicato alla formazione, ma si terrà come sempre a Riva del Garda.

«Qui la manifestazione è nata e non poteva essere altrimenti: siamo sul crinale tra due dei più importanti distretti turistici del Paese, Garda e Trentino, che raccolgono insieme quasi 45 milioni di presenze», commenta Roberto Pellegrini, presidente Riva del Garda Fierecongressi, la società a partecipazione mista pubblica e privata che ha in cantiere 70 milioni di euro di investimenti, la metà dei quali attraverso un processo di ricapitalizzazione. «Trenta milioni di euro è il valore dell’indotto che realizziamo sul territorio, mentre il nostro fatturato è intorno ai 18 mln di euro – sottolinea ancora il manager – E va detto che la capacità di spesa di chi viene da noi per ragioni di business è più alta del turismo leisure: garantiamo il 10% delle presenze dell’alto Garda con i nostri eventi ma poco meno del 20% della spesa turistica complessiva».

E nel calendario di manifestazioni, quella dedicata all’ospitalità è tra le prime in classifica per importanza e indotto: «Ma ora sentivamo l’esigenza di cambiare – spiega Carla Costa, responsabile area fiere di Riva del Garda Fierecongressi – Novità, trend e innovazione sono le tre parole d’ordine che ci guidano». Innanzitutto, il nome, Hospitality, che vuole indicare l’attenzione a tutto il comparto, anche quello extra-alberghiero, e una connotazione internazionale. «Il primo progetto per coinvolgere buyer dall’estero è stato portato avanti un paio di anni fa con l’Ice verso l’Est Europa, certamente proseguiamo a piccoli passi, ora intendiamo affermarci a livello nazionale ma guardiamo all’estero».

Lo zoccolo duro dei visitatori, il 51%, proviene dal mondo bar e ristorazione, seguono le strutture ricettive, e si sta facendo strada il wellness. Delle quattro aree tematiche, ciascuna con un suo brand, la più importante per numero di aziende è food and equipment, che si apre alle nuove esigenze sempre più richieste sul fronte vegano, gluten free, halal e kosher.
Altro settore importante è il beverage, e poi segue il contract e wellness, con un nuovo progetto dedicato a glamping e green living.Attenzione alla sostenibilità anche nella quarta area tematica, Renovation and tech, improntata a risparmio energetico e tecnologie.

La formazione sarà poi filo conduttore con quasi 50 seminari e l’attività dell’Hospitality Academy con Teamwork, con iniziative anche nel corso dell’anno a Roma, Venezia, Milano e Napoli.

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