Appello dei vettori: “I governi coprano i costi dei tamponi”

by Redazione | 5 Maggio 2021 11:36

Calmierare e addirittura sostenere i costi dei test Covid-19 per i viaggiatori: è questa l’istanza presentata da Iata ai governi, in un momento delicato come quello della ripartenza e nel corso del quale qualsiasi spesa extra rischia di scoraggiare l’uso del trasporto aereo commerciale.

L’International Air Transport Association ha dunque invitato i governi a garantire che le spese per i test, al momento elevate, non mettano i viaggi fuori dalla portata di individui e famiglie. In altre parole, per facilitare un riavvio efficiente del turismo internazionale, i test Covid-19 devono essere convenienti, tempestivi, ampiamente disponibili ed efficaci.

Un campionamento sui costi dei test elaborato da Iata in 16 Paesi ha mostrato ampie variazioni in base ai mercati esaminati, e solo la Francia si è conformata alla raccomandazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) affinché lo Stato sostenga il costo dei test per i viaggiatori, mentre negli altri 15 mercati esaminati il costo minimo medio per il test tocca i 90 dollari (circa 75 euro), con punte che arrivano anche a superare i 208 dollari (circa 173 euro).

Secondo Iata, anche prendendo la media dei costi di fascia bassa, l’aggiunta del test Pcr alle tariffe aeree medie aumenterebbe notevolmente il costo del volo per i singoli passeggeri, rendendo ancora più difficile la ripartenza del settore. Prima della crisi, il biglietto aereo medio di sola andata, comprese le tasse e le spese, aveva un costo di circa 180 euro (dati del 2019).

Un test Pcr da 75 euro aumenta il costo del 45%. Se a questa spesa si aggiunge poi il costo di un altro test all’arrivo, un viaggio aereo di sola andata aumenterebbe del 90% fino a 380 dollari, ovvero 320 euro. Supponendo che siano necessari due test in ciascuna direzione, il costo medio per un singolo viaggio potrebbe toccare i 760 dollari, vale a dire quasi 640 euro.

L’impatto dei costi dei test Covid-19 sui viaggi familiari sarebbe poi ancora più grave. Sulla base dei prezzi medi dei biglietti e dei test Pcr medi di fascia bassa da effettuare due volte a tratta, un viaggio per quattro persone che sarebbe costato 1.600 dollari in periodo pre Covid (circa 1.340 euro), potrebbe quasi raddoppiare a 3.040 dollari, ovvero oltre 2.500 euro, e solo per i test il costo sarebbe di 1440 dollari (circa 1.200 euro).

Inaccettabile per Willie Walsh, direttore generale Iata, che osserva: «Poiché le restrizioni sui viaggi vengono rimosse nei mercati interni, stiamo assistendo a una forte domanda. Lo stesso ci si può aspettare nei mercati internazionali. Ma ciò potrebbe essere pericolosamente compromesso dai costi dei test, in particolare dai Pcr. Aumentare il costo di qualsiasi prodotto in questo modo soffocherà notevolmente la domanda. L’impatto sarà maggiore per i viaggi a corto raggio».

In buona sostanza, Iata chiede esplicitamente che siano i governi a sostenere i costi dei test, tanto più che – come sottolinea sempre l’associazione – il Regolamento Sanitario Internazionale dell’Oms stabilisce che gli stati non dovrebbero addebitare per i test o la vaccinazione richiesti per i viaggi, o per il rilascio di certificati.

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