Anche il Wttc contro il no Ue ai viaggiatori statunitensi

Anche il Wttc contro il no Ue ai viaggiatori statunitensi
03 Settembre 11:40 2021 Stampa questo articolo

«Proteggere la salute pubblica rimane la priorità e il Wttc proseguirà con il suo supporto ai protocolli di sicurezza anti Covid. Ma la nuova raccomandazione dell’Unione europea ai membri, sulla reimposizione delle restrizioni ai viaggiatori Usa (ma anche a quelli di Kosovo, Israele, Montenegro, Libano e Macedonia del Nord, ndr), è un passo indietro che rallenterà solo la ripresa del settore». Sono le parole di Julia Simpson, president & ceo del World Travel and Tourism Council, che interviene a sostegno delle campagne vaccinali e in particolare di Europa e Stati Uniti, i cui scambi turistici dovrebbero essere immediatamente riattivati trattandosi di due grandi economie.

L’opposizione del Wttc alla misura europea si unisce al “no” di Iata, che rappresenta circa l’80% del traffico aereo globale, secondo cui almeno i vaccinati dovrebbero essere liberi di viaggiare (CLICCA QUI E LEGGI: “TURISMO PER VACCINATI, FACCIAMOCENE UNA RAGIONE”).

«I dati provenienti da Stati Uniti e Israele confermano il valore e i benefici della vaccinazione. E visto che i governi giustamente esortano le loro popolazioni a essere vaccinate, allo stesso tempo devono essere fiduciosi dei benefici che i vaccini apportano, favorendo il ritorno della libertà di viaggiare», ha dichiarato il direttore generale Willie Walsh.

Al momento, c’è discordanza tra i Paesi dell’Unione. Ad esempio, se la Croazia non ha aderito al “consiglio” comunitario, l’Italia si è invece subito adeguata alla nuova misura. La linea ribadita dalla presidente Wttc è questa: «C’è bisogno di un piano di regole comuni, che stabilisca i vaccini approvati e che permetta la rimozione della quarantena per la gente con test Covid negativo. Gli Usa sono un mercato importante per molti stati membri dell’Ue, vedi Francia, Germania, Irlanda e Italia. Il turismo per questi Paesi è cruciale per ripristinare la normalità e rigenerare posti di lavoro».

«Invece di imporre ulteriori e dannose restrizioni ai viaggi – ha concluso Simpson – l’Unione europea dovrebbe incoraggiare gli Stati membri a utilizzare il suo Green Pass per far riprendere in sicurezza i movimenti turistici, fondamentali per l’economia».

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Giulia Di Camillo
Giulia Di Camillo

Guarda altri articoli