Alpitour si racconta: a tu per tu con la Trevolution

Alpitour si racconta: a tu per tu con la Trevolution
01 Dicembre 07:00 2021 Stampa questo articolo

La Trevolution di Alpitour World è il nuovo volto del tour operating – oggi diviso in tre cluster – che il Gruppo ha presentato al mercato a settembre, ma che ferveva dietro le quinte anche “a motori spenti”, quando il mondo si è fermato.

Frutto del progetto inNova da 20 milioni di euro, ha permesso alla divisione guidata da Pier Ezhaya di presentarsi – al momento della ripartenza – con compattezza di squadra e peso internazionale maggiori, fattori oggi indispensabili per riprendere e consolidare posizioni laddove la pandemia ha sparigliato le carte e reso più dura la competizione.

Armonizzare e razionalizzare l’offerta, definendo ancora di più le identità dei brand, per rispondere alle esigenze dei nuovi viaggiatori: è questo l’intento che ha spinto l’operazione, sostenuto da analisi di mercato. E se i brand sono stati riorganizzati con alcuni marchi, anche storici, assorbiti nei nuovi cluster, nessuna rinuncia è stata fatta sul fronte del prodotto.

La riorganizzazione si è giocata su un doppio binario: le squadre cui sono stati affidati i singoli pillar e soprattutto lo sviluppo tecnologico mirato ad armonizzare i sistemi, dai contratti al pricing.

MAINSTREAM. Ma come si strutturano nel dettaglio i tre cluster? La fusione tra Bravo Club ed Eden Village è la novità principale di Mainstream, il segmento più tradizionale del mercato, con una quota di 840 milioni di euro di fatturato e in cui confluiscono anche Alpitour e Francorosso. Il nuovo Bravo porta in dote un portfolio di 35 villaggi in 18 Paesi, che fanno del gruppo il primo player di villaggi e club italiani. A guidarlo è Franco Campazzo, che spiega come su Bravo «si sia lavorato per dare uniformità di servizi in quello che è il classico villaggio italiano. Strutture con il medesimo livello di qualità, animazione, stile di vacanza. Ma rimane viva l’attenzione alle esigenze dei diversi clienti, per esempio con i Ciaoclub, pensati per un target con budget inferiore, che cerca comunque un trattamento di valore: un entry level della formula club italiana».

SPECIALTIES & GOAL ORIENTED. È dedicato ai top spender, con un giro d’affari di 310 milioni di euro nel 2019, il segmento Specialties & Goal Oriented, il cui riferimento è Turisanda 1924. Nello storico brand sono confluite le programmazioni di Viaggidea, il tailor made alto di gamma. Esperienze esclusive e autentiche e servizi personalizzati sono i capisaldi per essere d’appeal verso un pubblico con forte capacità di spesa e in cerca di personalizzazione, «dai resort di lusso, grazie anche a partner come Beachcomber a Mauritius, ai tour esclusivi Voyager, ma non solo. Per presidiare una fascia in cerca di un lusso più accessibile c’è Presstour by Turisanda – spiega Paolo Guariento, head del cluster – Infine c’è Made by Turisanda, il cui driver non è più la destinazione, ma lo scopo della vacanza», e che raccoglie viaggi orientati da interessi e finalità specifiche.

SEAMLESS & NO FRILLS. Al pillar Seamless & No Frills fa capo un brand, Edenviaggi, che ha inglobato i punti di forza di Margò e Karambola e ha cambiato pelle e posizionamento. Il cluster – che nel 2019 valeva 196 milioni – parla a un pubblico smart che vuole scegliere in libertà esperienze anche al di fuori delle strutture, con un’attenzione al prezzo, senza rinunciare all’assistenza. «C’è poi edengò con una banca letti di 140mila strutture destinata a crescere – spiega il responsabile Massimo Mariani – Tre i capisaldi: ampiezza e profondità di gamma a pezzi competitivi, flessibilità e servizi a valore aggiunto».

I tre cluster saranno approfonditi dalla nostra testata in una serie di interviste online ai direttori.

L'Autore

Mariangela Traficante
Mariangela Traficante

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