Alpitour, le intenzioni di Tamburi
nella lettera agli azionisti

15 Marzo 10:45 2019 Stampa questo articolo

«Carissimi azionisti, il 2018 è stato un anno molto particolare per i mercati finanziari. Partito forte, ha poi rallentato per consegnarci un autunno-inverno caratterizzato da un notevole ridimensionamento dei corsi. Tra ottobre e dicembre molti hanno decretato la fine del ciclo rialzista. Noi non ci siamo allineati a questa sensazione in quanto – osservando da vicino gli andamenti delle aziende – continuavamo a vedere ordini in aumento e, in generale, un’economia reale ancora in crescita». Comincia così, con un messaggio di ottimismo, la lettera annuale agli azionisti di Giovanni Tamburi, presidente e amministratore delegato di Tip – Tamburi Investment Partners Spa, che oggi detiene oltre il 70% del Gruppo Alpitour.

Nelle scorse ore, infatti, il consiglio di amministrazione della società ha approvato a Milano la proposta di relazione finanziaria per l’esercizio 2018, che ora sarà sottoposta all’assemblea degli azionisti convocata per il 29 e il 30 aprile.

NUMERI IN BILANCIO. Un documento con il segno più che vede chiudere l’anno con un utile pro forma ante imposte di 86,4 milioni di euro, rispetto ai 71,6 milioni di euro del 2017, e con un patrimonio netto di 666,4 milioni di euro, cresciuto di 18,9 milioni in confronto all’anno precedente.

«Le chiusure dei bilanci – scrive ancora Tamburi – si stanno rivelando, nella quasi totalità, ancora una volta migliori delle sempre più fallaci aspettative degli analisti».

Il deal più importante del 2018, ricorda il numero uno della merchant bank, «è stata la seconda tranche di Alpitour, un’operazione da oltre 200 milioni, di cui 82 da parte di Asset Italia». E proprio il Gruppo torinese è il primo delle aziende controllate di cui Tamburi dà notizia agli azionisti attraverso la sua lettera.

FIDUCIA NEL TEAM BURGIO. «Il lavoro di Gabriele Burgio e del suo team continua a manifestare la propria grande efficacia – si legge – Nel 2018 è stata completata l’acquisizione del 100% di Eden Viaggi e l’integrazione industriale sta procedendo molto bene».

Di fatto, i risultati consolidati per l’esercizio Alpitour chiuso a ottobre danno un fatturato di circa 1,7 miliardi (+37% circa) e un Ebitda a 59,9 milioni, in forte crescita dai 46 dell’anno prima.

SINERGIE E RAZIONALIZZAZIONI. «L’operazione di acquisizione da parte di Asset Italia e altri investitori finalizzata lo scorso anno, unitamente alla dimensione e alla delicatezza del deal Eden e alle risorse finanziarie utilizzate per acquisire azioni proprie, hanno rallentato altre operazioni di rilevanza strategica», spiega Tamburi.

E poi aggiunge: «Il management resta determinato, sia a fare tutto quanto possibile per rafforzare ancora la propria leadership, sia a porre in atto altre operazioni che possano consentire lo sfruttamento delle sempre notevoli sinergie e delle razionalizzazioni attivabili all’interno di un Gruppo così articolato».

In quest’ottica – ricorda – «è stato deciso l’acquisto per Neos di un quarto Boeing 787 Dreamliner e di un motore di riserva, sottoscritto un accordo per la gestione di un hotel a 5 stelle a Venezia, oltre ai già noti contratti per il Tanka Village e per uno dei Colonna Beach in Sardegna».

PREVISIONI PER IL 2019. Ma cosa c’è all’orizzonte quest’anno? «La maggioranza degli esperti, delle banche e degli economisti oscilla tra il prevedere, a livello internazionale, o una vera e propria recessione, o un forte rallentamento dell’economia, a breve. Il clima appare dunque a quasi tutti a dir poco grigio».

Ma la visione di Tamburi è più rosea: «Sarà un anno ancora complesso, certamente piuttosto volatile, condizionato da timori economico-finanziari e geopolitici, però ancora positivo, di crescita dell’economia e senza alcun reale rischio di forte restringimento finanziario. Anzi, come avevamo osato prevedere, oltre due anni fa, sembra che nei policy maker dei maggiori Paesi stia prevalendo la voglia di ridare fiato alla crescita, a fronte della paura che l’economia rallenti troppo e che si possa riaffacciare lo spauracchio di una crisi assimilabile a quella del 2008-2010. Cosa che non vuole nessuno, se non altro perché non si saprebbe più né come affrontarla e tantomeno come combatterla».

ANCORA INVESTIMENTI PER TIP. Secondo il presidente di Tip, «l’impatto di tutto ciò sulle Borse e sui prezzi delle aziende dovrebbe continuare a essere di sostegno alle quotazioni. Il tutto con buona pace dei tanti analisti che, da una parte non riescono a farsi una ragione della lunghezza del ciclo in atto e, dall’altra, non perdono occasione di vedere fantasmi e drammi all’orizzonte».

Da parte sua Tamburi Investment Partners ha le idee ben chiare per quest’anno: «A noi non resta che lavorare per la sempre maggiore valorizzazione delle aziende in portafoglio e per effettuare nuovi investimenti, auspicando un buon potenziale di crescita dei valori nel tempo. Continueremo a investire su società eccellenti in grado di farci ipotizzare percorsi di crescita virtuosi».

Il 2018, conclude Tamburi, «ha certamente alzato l’asticella delle difficoltà per chi fa il nostro mestiere, ma noi continuiamo a non vedere grigio e per cui procediamo a “mettercela tutta” per superarla, come sempre».

L'Autore

Roberta Rianna
Roberta Rianna

Direttore responsabile

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