Alpitour in Parlamento con il suo Impact Report

by Mariangela Traficante | 17 Marzo 2022 15:00

Turismo sempre più vicino alle istituzioni, sulla scia del lavoro compiuto negli anni del Covid da associazioni e stakeholder. Il Gruppo Alpitour ha presentato oggi in Parlamento il suo Impact Report, in un evento riservato alle rappresentanze politiche e organizzato su iniziativa da Martina Nardi, deputato del Pd e presidente della decima Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera. Nel report, realizzato in collaborazione con Strategy Innovation, spin-off dell’Università Ca’ Foscari, è stato analizzato l’impatto economico, sociale e ambientale del Gruppo su famiglie, imprese e Stato.

Al suo scoppiare la pandemia ha portato ulteriormente alla luce una discrepanza, quella tra il mondo istituzionale e l’industria del turismo, che probabilmente non si erano mai parlati a sufficienza e che continuavano ad avere visioni differenti. Per questo, ha spiegato Gabriele Burgio, presidente e amministratore delegato di Alpitour World, «dopo aver lanciato insieme agli altri operatori un manifesto[1] e deciso di frequentare maggiormente le istituzioni, abbiamo capito che era necessario mettere sul tavolo dei numeri, utilizzando la nostra azienda come esempio per evidenziare le reali ricadute del turismo sul sistema Italia e trarre le necessarie conclusioni».

E l’evento in Parlamento ha sancito la volontà del Gruppo di continuare a dialogare con governo e Parlamengo. Anche perché le questioni in campo richiedono tuttora interventi istituzionali.

Burgio è partito dal nodo infrastrutture paragonando l’Italia a un competitor che conosce bene: la Spagna. Lì, ha spiegato, anche gli aeroporti secondari sono stati ammodernati. «Il primo contatto che diamo ai nostri clienti è insoddisfacente, abbiamo dimenticato che in Europa c’è stato un cambio sostanziale dell’offerta. I vantaggi competitivi che avevamo non sono più sufficienti». E il manager ha citato anche uno studio di Tui, dal quale è emerso che fare le vacanze in Italia è diventato più complicato e anche più caro.

Altro tema-chiave: considerare una volta per tutte il turismo come industria, trattandolo nella sua interezza e superando la contrapposizione incoming-outgoing. Lo ha sottolineato anche Giorgio Palmucci, presidente Enit: «Gli studi indicano che nei prossimi anni cambieranno le abitudini, i trend e i Paesi visitati. È, dunque, necessario uscire da questa sterile dicotomia». Palmucci ha anche ricordato che Enit e ministero del Turismo sono al lavoro per avviare il più rapidamente possibile l’atteso Osservatorio nazionale del Turismo.

Presentando la ricerca, Burgio ha poi raccontato: «Ci siamo a lungo interrogati su come aiutare il settore e la sua ripartenza. È nata così la volontà di realizzare questo Impact Report che evidenzia i flussi che muove la nostra azienda e che pensiamo possa essere un utile spunto per avviare delle riflessioni sul ruolo a cui il turismo deve ambire nel nostro Paese».

I risultati hanno evidenziato un valore economico totale distribuito dal Gruppo Alpitour di 3 miliardi, con una ricaduta occupazionale diretta e indiretta su 27.704 persone, per un equivalente di 106 milioni di euro destinati alle famiglie. L’azienda intrattiene, inoltre, rapporti commerciali diretti con 14.762 fornitori, di cui il 79% italiani, e realizza un flusso di 2,8 miliardi in favore delle imprese. Analogamente, per portare avanti il suo business, versa direttamente allo Stato 7 milioni, a cui si aggiungono 44 milioni di euro indiretti, derivanti dall’attività secondaria dei suoi fornitori e partner.

Endnotes:
  1. manifesto: https://www.lagenziadiviaggimag.it/un-manifesto-per-il-turismo-al-grido-di-ripartiamodallitalia/

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