Alpitour, cosa cambierà con l’ingresso di Eden

10 Luglio 15:11 2018 Stampa questo articolo

«Abbiamo in mente un modello di massima autonomia, di certo non immaginiamo di ingoiarla». Parole chiare, quelle del direttore tour operating di Alpitour Pier Ezhaya a proposito di Eden Viaggi, durante la presentazione della programmazione invernale del Gruppo torinese. E che tracciano la linea del futuro dell’intero polo Eden, di cui solo tre mesi fa veniva dato l’annuncio del passaggio sotto le insegne di Alpitour. «Le sovrapposizioni tra i brand esistono, ci sono potenziali conflitti su tutti i target. per questo motivo, non ci metteremo a riorganizzare i brand, già ne abbiamo sette, pensare di farlo con 12 sarebbe una follia. Ci saranno invece tantissime sovrapposizioni di prodotto, ma va bene così», afferma il manager.

Del resto, come più volte ribadito, i vantaggi per le agenzie di viaggi non mancheranno. Un esempio? In destinazioni dove i prezzi sono rimasti alti anche quest’anno, nonostante la riapertura dell’Egitto, il potere contrattuale del Gruppo capitanato da Gabriele Burgio potrà arrivare ad avvicinarsi a quelli dei big player europei. «Prendiamo il caso delle Baleari – è stata la spiegazione del direttore commerciale Andrea Moscardini – con l’igresso di Eden potremmo presentarci con una forza contrattuale maggiore, anche se non siamo né Tui, né Thomas Cook».

VALTUR, PERCHE’ NO? Nel frattempo, come sappiamo, c’è stata la partita Valtur, chiusa con un nulla di fatto da parte di Alpitour. «Ci interessava, è un marchio forte e storico. Ma a parte il prezzo dell’acquisizione (nell’intervista rilasciata a L’Agenzia di Viaggi Magazine, Giuseppe Pagliata si è limitato a dire che la cifra messa sul piatto da Nicolaus non ha superato i 5milioni di euro), ci sarebbero voluti altri 5-7 milioni di investimento in azioni di marketing per rilanciarlo», ha detto Ezhaya.

Insomma, non si può sempre vincere. Anche se in campo c’è il più grande Gruppo del turismo italiano. Dell’eredità Valtur, quindi – a proposito, ha detto il management, «facciamo i migliori auguri a chi se l’è aggiudicato, nel turismo italiano esistono pochi marchi conosciuti, è un bene che sia tornato in circolo» – resta in mano ad Alpitour “solo” il Voi Tanka Resort, ex Tanka Village.

TANKA AL PREZZO GIUSTO. Se i lavori veri per la ristrutturazione avverranno nei prossimi anni – «la finestra per uscire dal contratto, eventualmente, è fissata tra due anni», dice Moscardini – per adesso i riscontri sono soddisfacenti. «La startup è stata impressionante, ma quello che più ci ha sorpreso è stata la regolarità delle prenotazioni», ha aggiunto. Il tutto con un pricing finalmente adeguato, che il trade «ha recepito, nonostante i prezzi degli ultimi due anni fossero ben diversi».

NASCE AWAY HOTEL CON SARA ROSSO. Intanto, però, l’impegno sulla parte hôtellerie del Gruppo torinese segna un nuovo passo in avanti con la firma della partnership con Planethotel Hospitality Group, società di gestione alberghiera di proprietà di Sara Rosso. Obiettivo di Away Hotel – questo il nome della nuova società in cui idea soci avranno uguali quote – è quello di occuparsi del rilancio e della gestione di alcune strutture alberghiere in Oceano Indiano ed East Africa. Il primo passo, febbraio 2019, l’inaugurazione dell’AlpiClub Sandies Bathala, sull’isola di Bathala alle Maldive, una struttura che avrà in tutto 70 camere.

L'Autore

Giorgio Maggi
Giorgio Maggi

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