#Allguestareguest: così Milano prepara la convention Iglta 2020

by Silvia Pigozzo | 4 Luglio 2018 15:36

L’hôtellerie italiana è realmente in grado di garantire un’accoglienza personalizzata, non discriminante e inclusiva per il segmento turistico Lgbtq? È stato questo il tema al centro dell’incontro svoltosi a Milano, all’Ibis Hotel Centro del gruppo AccorHotels che, con l’hashtag #allguestareguest, ha ospitato una tavola rotonda con operatori del settore, istituzioni pubbliche e viaggiatori organizzata con il patrocinio del Consolato degli Stati Uniti d’America, di Aitgl (Associazione italiana turismo gay e lesbian), Iglta (International gay e lesbian travel association) e la collaborazione di Sonders and Beach group.

«La nostra filosofia FeelWelcome esplicita un’ospitalità inclusiva per tutti i profili di viaggiatori per superare ogni tipo di barriera – ha affermato Renzo Iorio, chief operating officer AccorHotels Italia e Grecia – Credo che momenti di confronto come questo siano necessari per far emergere le difficoltà e i disagi ancora oggi purtroppo legati al turismo Lgbtq. L’ospitalità italiana è tra i valori che ci vengono riconosciuti nel mondo, tuttavia siamo testimoni di discriminazioni e di scarsa sensibilità sul tema in moltissime strutture, la maggior parte delle quali piccole e a gestione familiare».

Il tessuto imprenditoriale dell’hôtellerie di casa nostra, infatti,  è composto per lo più da piccole realtà, molte delle quali non dispongono delle risorse necessarie per costruire dei veri e propri percorsi formativi sulle tematiche Lgbtq.

«La formazione è di fatti lo strumento essenziale con il quale imparare ad accogliere in modo idoneo qualsiasi tipologia di viaggiatore. AccorHotels ha da anni una propria metodologia, il cui cuore centrale sta nei criteri di reclutamento del personale: multiculturale, che non discrimina genere, cultura e tanto meno l’orientamento sessuale, e che abbia una sincera percezione del valore della diversità», ha aggiunto Iorio. Questo non significa tuttavia che hotel a gestione familiare o appartenenti a piccoli gruppi non possano codificare standard inclusivi, a partire dai dipendenti stessi.

Il manager ha poi sottolineato come sul tema accoglienza e turismo Lgbtq la città di Milano abbia fatto passi da gigante, un cambiamento di rotta che a detta dei presenti è iniziato nel 2015 con l’Expo ed è proseguito fino alla designazione della città a ospitare nel 2020 la 37esima edizione della Convention globale Iglta sul turismo Lgbtq.

«Un evento mondiale che apre grandi opportunità per Milano, ma anche per l’Italia intera. Da qui al 2020 sarà necessario capire quelli che sono ancora i gap da colmare sia a livello ricettivo che istituzionale, anche attraverso campagne di comunicazione volte alla sensibilizzazione sul tema della mediazione culturale», ha precisato Alessandro Cecchi Paone, giornalista e conduttore televisivo intervenuto al dibattito.

Partendo dalle grandi città fino ai piccoli comuni d’Italia. Quei piccoli centri urbani che Sonders and Beach group sta cercando di coinvolgere con un progetto pilota: «Si tratta di nuovi tour all’interno delle realtà provinciali, medie e piccole. Un progetto legato all’ultimo film di Luca Guadagnino, “Chiamami col tuo nome”, legato al tema della non discriminazione, della diversità come valore da preservare e includere», ha detto Giovanna Ceccherini, sales manager Sonders and Beach group.

Perché anche la classe politica, a partire dagli assessori comunali locali, giocherà un ruolo sempre più importante nello sviluppo di politiche di accoglienza inclusive nei confronti di un comparto in grado di generare un indotto economico che, secondo quanto dichiarato da Iglta, tra arrivi e mercato interno domestico si aggira attorno ai 2,7 miliardi di euro l’anno.

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