Alitalia, Lazzerini: «Il timone commerciale subito a Ita»

30 Aprile 14:06 2021 Stampa questo articolo

La data del primo luglio? Non è affatto certa. E il decollo di Ita – Italia Trasporto Aereo, newco pubblica in pressing per acquisire i principali asset di Alitalia, potrebbe slittare ad agosto. Manca, come sappiamo, il placet dell’Unione europea e il tempo stringe sempre più.

Le ultime dichiarazioni sul tema arrivano dalle Camere, in particolare dalle Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive, dove è stato ascoltato nella giornata di giovedì l’ammistratore delegato della neonata società Fabio Lazzerini. «Dal momento in cui avremo il via libera, ma anche l’aumento del capitale, perché ad oggi abbiamo in cassa 20 milioni, potremo partire in 60-90 giorni. Dunque, per iniziare le attività il primo luglio – ha sottolineato l’ad – bisognerebbe avviare fondamentalmente la settimana prossima con tutte le attività pianificate».

Chiarito questo aspetto, Lazzerini ha poi aggiunto: «Se iniziamo il primo luglio o il primo agosto è meno rilevante rispetto al momento in cui prenderemo il controllo commerciale. In questo momento noi dobbiamo proteggere la stagione estiva». Da qui una soluzione: «Noi abbiamo questa proposta concreta: prendiamo fin da subito, nell’alveo di una continuità di interlocuzione positiva e assolutamente trasparente con la Commissione europea, almeno la responsabilità commerciale, così da poter tranquillizzare i clienti, siglare accordi con i tour operator, con le compagnie di crociere e con le agenzie di viaggio per programmare la stagione estiva».

NODO BRAND. Il manager è poi passato a un’altra questione spinosa, quella del marchio. Il brand Alitalia, ha detto, «rimarrà sul mercato se non lo comprerà Ita. E potrebbe acquistarlo qualcun’altro». Dunque, «se ci venisse impedito di usarlo, ci sarebbe il rischio di qualcun’altro in giro con quel brand, creando confusione. Il valore è alto, è uno dei fulcri di negoziazione tra governo e Commissione», ha poi detto il manager.

STIPENDI IN BILICO. Intanto, riguardo al nodo stipendi, è intervenuto da ultimo il segretario generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi. «È inaccettabile – questo l’affondo – che nonostante il ministro Giorgetti abbia annunciato il finanziamento alla vecchia Alitalia in amministrazione straordinaria di 50 milioni, che avrebbe consentito di saldare gli stipendi, ad oggi ancora la compagnia non è nella condizione di poterlo fare ed è stato proposto un pagamento del 50%».

E ha concluso: «Chiediamo l’intervento del Mise affinché dirima questo problema e consenta ad Alitalia di pagare i dipendenti al 100%. La presidenza del Consiglio – chiede infine Tarlazzi – deve convocare al più presto il tavolo per la nuova Alitalia perché, nonostante le buone intenzioni di allineamento manifestate da tutta la politica a voler far partire subito Ita, siamo ancora fermi e rischiamo che il progetto naufraghi».

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