Alitalia, Fs apre le trattative con Delta e Lufthansa

07 Gennaio 11:34 2019 Stampa questo articolo

Prima, sarà la volta di Delta, poi toccherà vertici di Lufthansa. Dopo il via libera ottenuto qualche settimana fa dal governo, per i manager di Ferrovie dello Stato è venuto il momento di verificare le carte delle due compagnie rimaste in pista (insieme ad easyJet) per salvare dal fallimento Alitalia.

Secondo quanto riporta il quotidiano La Stampa, che cita una fonte del Gruppo guidato da Gianfranco Battisti vicina al dossier, il primo incontro con il vettore a stelle strisce dovrebbe avvenire già nei prossimi giorni nel quartier generale di Atlanta, mentre per il meeting con gli uomini di Francoforte bisognerà aspettare fino a metà mese.

Come si ricorderà, nei piani del governo ci sarebbe l’idea di creare una newco partecipata con circa il 20% da Ferrovie (l’investimento previsto non dovrebbe superare i 300 milioni di euro), con il ministero dell’Economia che potrebbe trasformare in azioni una parte del prestito ponte da 900 milioni di euro e con la partecipazione di uno o più partner industriali, come appunto Delta, Lufthansa o easyJet.

Dal canto suo, invece, Fs punta alla costruzione di un sistema integrato di trasporti mettendo in collegamento porti, aeroporti e stazioni, con Frecciarossa in partenza da Fiumicino e da Malpensa.

In ogni caso, per dare vita alla nuova società, sostiene Il Messaggero, servirebbero o fino a 2 miliardi di euro, da recuperare secondo Fs coinvolgendo anche altri soggetti pubblici, come Poste e Cdp (per l’acquisto di nuovi aeromobili), e fondi di private equity. A cominciare da quel Cerberus, che nei mesi scorsi già aveva manifestato il proprio interesse per l’ex-vettore di bandiera.

LE PROPOSTE DEI TRE VETTORI. Sul fronte delle alleanze, a quanto si apprende, l’esecutivo gialloverde – il vicepremier Luigi Di Maio si aspetterebbe risposte concrete e un piano industriale già entro la fine di febbraio – sarebbe più propenso a sponsorizzare una partnership con la compagnia americana.

Il motivo? Il merger sarebbe più facile da implementare e non richiederebbe sacrifici sul piano occupazionale, dato che la joint venture con Delta avrebbe come focus principalmente i voli di lungo raggio da e per gli Stati Uniti. Tutto il contrario di quanto avverrebbe nel caso le nozze dovessero celebrarsi con Lufthansa, più interessata ad entrare sul mercato domestico tricolore e soprattutto intenzionata a portare avanti un piano di tagli (si parla di circa 3.000 esuberi) non facile da digerire.

Meno attrattiva, a detta del quotidiano torinese, la proposta di easyJet, che includerebbe l’acquisto di una parte della flotta di Alitalia e l’utilizzo di solo una minima parte del suo personale, per garantirsi in definitiva i diritti di traffico su Linate. Ciò non toglierebbe, però, che il vettore low cost inglese possa rientrare in futuro con una quota di minoranza nella compagine azionaria della nuova Alitalia.

L'Autore

Giorgio Maggi
Giorgio Maggi

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