Alitalia contesa tra Lufthansa e Delta Air Lines

04 Novembre 10:51 2019 Stampa questo articolo

Delta contro Lufthansa. In palio, il ricco mercato nordamericano e gli slot su Linate. Alla vigilia dell’ennesima settimana decisiva, il salvataggio di Alitalia non è più una questione giocata sull’asse Roma-Atlanta. Dopo mesi in cui Delta Air Lines è stata ritenuta l’unico “partner industriale” credibile nella cordata guidata da Fs, le ultime settimane hanno visto il ritorno in corsa di Lufthansa, che nel cda del Gruppo in programma per giovedì dovrebbe esprimere la sua posizione definitiva sulla vicenda.

Al momento, secondo quanto riporta corriere.it, la compagnia tedesca ha ipotizzato (a parole) un equity «di circa 150 milioni» nella nuova Alitalia. L’obiettivo, sarebbe quello di sfondare sul mercato italiano, e arrivare “attraverso Alitalia, agli slot preziosi dello scalo di Milano Linate” con l’intento poi, non dichiarato, di ottenere progressivamente una presenza tra il 51 e il 70% della compagnia, approfittando dell’impegno da parte del Mef di diluire la propria partecipazione. In questo caso, Atlantia potrebbe rimanere come unico socio italiano della Newco, con il 30% delle quote.

Un’offerta, quella di Lufthansa, in aperta contrapposizione a quella da cui non si vuole discostare Delta: circa 100 milioni di euro, con la possibilità di salire fino a 120 milioni, per controllare di fatto il traffico tra Italia e Nord America. Sempre secondo il quotidiano milanese una lettera firmata dal ceo di Delta Ed Bastian potrebbe arrivare ai vertici di Fs e Atlantia entro metà settimana, per ribadire le posizioni del vettore e mettere di fatto una contro l’altra le due ipotesi in campo.

Con Lufthansa e Atlanta, infatti, la newco potrebbe disporre di 75 velivoli e 5-6.000 esuberi, mentre con Delta e Fs di 103 aerei e 2.500 esuberi. In alternativa, qualora entro il 21 novembre non dovesse arrivare ai commissari Daniele Discepolo, Enrico Laghi e Stefano Paleari la tanto sospirata offerta vincolante, per i tre commissari non resterebbe altra via che portare i libri in tribunale e procedere alla liquidazione della compagnia.

Intanto, stando alle elaborazioni effettuate dal Il Sole 24 Ore, al netto della nuova iniezione di 400 milioni contenuta nella legge fiscale, le casse di Alitalia sono destinate ad esaurirsi a dicembre, dopo che nei 30 mesi della gestione commissariale sono stati bruciati oltre 800 milioni, con una media di circa 900mila euro al giorno.

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Giorgio Maggi
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