Alitalia, 400 milioni di investimento da Delta ed easyJet

19 Febbraio 15:43 2019 Stampa questo articolo

Fino a 400 milioni di euro per fare parte del capitale della nuova Alitalia. Ammonta a un tale importo l’investimento che Delta Air Lines ed easyJet potrebbero fare secondo l’agenzia di stampa Bloomberg, che ha citato fonti a conoscenza del piano predisposto da Fs e che questa settimane verrà discusso con il management delle due compagnie per arrivare a una accordo entro la fine di febbraio.

Le Fs potrebbero avere una quota del 30% della nuova Alitalia, con una quota di minoranza del Tesoro italiano tra il 15% e il 25%, a seconda del livello di coinvolgimento di altre società a controllo statale, come Poste Italiane. In totale, il capitale necessario per far ripartire l’ex-compagnia di bandiera si aggirerebbe intorno al miliardo di euro

Con un investimento in Alitalia, riporta sempre l’agenzia di stampa, easyJet e Delta potrebbero rispettivamente accrescere le proprie posizioni sul mercato domestico (attraverso l’acquisizione degli slot su Linate e la sottoscrizione di accordi di corsare sul corto e medio raggio) e su quello intercontinentale, in particolare modo sulla direttrice transatlantica.

A questo proposito, è notizia di settimana scorsa la ratifica da parte dell’Unione europea dell’operazione con cui Air-France-Klm (di cui il vettore americano possiede una partecipazione superiore al 10%) e Delta Air Lines hanno di fatto preso lo scorso anno il controllo di Virgin Atlantic, acquisendone il 31% dell’azionariato.

La decisione da parte della Commissione europea, a questo punto, apre le porte una volta di più all’ingresso di Delta nel capitale della nuova Alitalia, dopo che in un’intervista di qualche settimana fa lo stesso Pieter Elbers, ceo di Klm, aveva dichiarato di volere la compagnia italiana all’interno della nuova joint venture per il Nord Atlantico che la stessa Delta Air Lines, Air France-Klm e Virgin Atlantic hanno sottoscritto lo scorso anno.

Blue Sky, questo il nome della joint venture che attualmente vale il 20% della capacità totale delle rotte transatlantiche di tutta l’industria dell’aviazione, è per il momento ancora soggetta all’esame della Commissione europea, in un procedimento che il manager olandese dava per concluso entro il primo trimestre del 2019.

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Giorgio Maggi
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