Al via Bmt, la ricetta De Negri per i tour operator

21 Marzo 07:00 2019 Stampa questo articolo

Nella nuova geografia del turismo organizzato, dopo la moria di tour operator specializzati nell’outgoing ormai cannibalizzati dai grandi brand, le uniche chanche di sopravvivenza sono «nella sartorialità dei prodotti di nicchia e nell’incoming». Parola di Angioletto De Negri, patron della Borsa Mediterranea del Turismo (Bmt) di Napoli con la sua Progecta e da oltre 50 anni t.o. “artigiano” con I Viaggi dell’Airone.

Un veterano del settore senza peli sulla lingua che, in occasione della 23ª edizione della sua fiera (dal 22 al 24 marzo alla Mostra d’Oltremare), disegna i nuovi scenari del settore in Italia: «L’assenza di controlli e l’entrata in vigore di nuove leggi e norme fiscali, vedi la privacy e la fatturazione elettronica, stanno rendendo quasi impossibile l’attività di tour operating. Ormai le agenzie si sono sostituite alla figura del tour operator, anche perché ci possono essere maggiori marginalità. Paradossalmente, in Italia, invece di fare un passo in avanti, se ne sono fatti tanti indietro tornando agli anni Settanta, quando non c’erano distinzioni tra operatori e agenti di viaggi, quando non esisteva il 74ter».

Secondo De Negri «oggi stiamo vivendo il peggior periodo per il tour operating. I grandi brand fanno solo alta finanza e si rincorrono per acquisire piccoli marchi, snaturandoli completamente e rendendo sempre più difficile il rapporto personale che un tempo c’era tra t.o. e adv».

Di fronte a questo scenario qual è allora l’alternativa? Il presidente di Bmt non ha dubbi: «Ci sono solo due soluzioni: per chi vuole continuare a fare outgoing, la strada da percorrere è quella del prodotto sartoriale e di nicchia che può superspecializzare un marchio, contando quindi su uno specifico target di clientela. L’altra strada è l’incoming: sono anni che sostengo come la valorizzazione del proprio territorio può diventare una scelta strategica vincente per operatori e agenti».

Da qui l’idea del Gran Tour del Sud, che è una delle novità di rilievo dell’edizione 2019 della fiera di Napoli: «Un progetto che mira ad aggregare imprese e operatori intorno a itinerari d’eccellenza, dalla Campania alla Puglia, dalla Calabria fino alla Sicilia, perché sono convinto che è proprio in queste regioni che si può davvero rilanciare il nostro prodotto incoming con un impareggiabile mix di mare, enogastronomia, natura, arte, cultura».

La profezia di De Negri è, dunque, racchiusa in direttrici ben precise, lungo le quali si collocano le opportunità di crescita in un comparto «oggi minato dall’alta finanza di Gruppi che per sanare bilanci acquistano marchi, disorientano il mercato e non seguono il cliente. Io sono sempre più convinto – dice – che la selezione naturale di questi anni, con almeno 4mila agenzie di viaggi chiuse e soltanto 8mila imprese ancora operative, ha dettato la rotta per il futuro. Professionalità, superspecializzazione e assistenza h24 sono i driver che potranno fare la differenza, garantendo la permanenza sul mercato».

Infine, una battuta sull’attuale governance del turismo italiano: «Ho invitato alla Bmt il ministro del Mipaaft, Gian Marco Centinaio, e la sua risposta lapidaria è stata “verrò se sarò ancora ministro”. Questo la dice lunga sullo stato di salute del governo. Sul fronte Enit, invece, confido nella serietà del nuovo presidente Giorgio Palmucci, uomo di settore che potrà dare il suo contributo professionale a una struttura strategica».

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Andrea Lovelock
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