Airbus pronto a schierare 47mila aerei nel giro di vent’anni

Airbus pronto a schierare 47mila aerei nel giro di vent’anni
06 Ottobre 11:12 2022 Stampa questo articolo

È già in pista di rullaggio il futuro dell’aviazione commerciale: da qui ai prossimi vent’anni, il trasporto aereo subirà un’accelerazione di buon auspicio per il mondo dei viaggi delle nuove generazioni, con una flotta mondiale che passerà dagli attuali 23.500 aeromobili a ben 47mila aerei. È la previsione di Airbus che ha delineato lo scenario dei cieli commerciali nel post Covid, perché la pandemia è stata certamente il fenomeno spartiacque per tutti i settori della vita economica mondiale.

A tracciare il futuro dell’aviazione civile Philippe Mhun, evp programmes and services, Amaya Rodriguez Gonzalez, head of aftermarket strategy e Stan Shparberg, head of marketing.

«Dopo due anni di turbolenze – ha esordito Shparberg – abbiamo dovuto lavorare per mantenere un certo appeal circa il servizio aereo e garantire così un’immediata ripartenza, mantenendo servizi concorrenziali e una maggiore flessibilità. Di fatto l’industria aeronautica ha lavorato insieme alle compagnie aeree per realizzare opzioni operative in grado di intercettare la domanda che si stava riprendendo. Più di 11 milioni di persone hanno lavorato in questi anni per assicurare comunque l’operatività di circa 23.500 aeromobili nelle flotte del mondo. E oggi, nel 2022, possiamo certificare il raggiungimento di buone performance con 3,3 miliardi di passeggeri previsti per l’intero anno».

In linea con tutto ciò, l’industria aeronautica deve farsi trovare pronta a gestire l’impatto di una concreta ripartenza del settore già dal 2023, come ha sottolineato Mhun: «Ad esempio durante quest’ultima stagione estiva la rotazione dei voli ha raggiunto il 95% di performance dei livelli del 2019, aumentando le ore volate per ogni aeromobile utilizzato dalle varie compagnie aeree. Ovviamente questa ripresa ha avuto differenti evoluzioni nelle varie macro regioni del mondo, la più lenta, come era prevedibile, è stata quella in Asia Pacifico, che ha sofferto anche il mantenimento di molte restrizioni».

C’è poi la contestuale sfida della decarbonizzazione e della sostenibilità del servizio aereo che ormai è diventata una priorità per le case costruttrici e per le compagnie aeree.

Ma in uno scenario così dinamico, il trasporto aereo farà la sua parte con una significativa evoluzione in termini di efficienza e ammodernamento dei servizi, come ha evidenziato Gonzalez: «Dai 22.880 aeromobili operativi nel 2020 si passerà a circa 47mila aerei entro il 2041, con 15.400 macchine da sostituire completamente; e sempre per quella data il 95% della flotta mondiale sarà composta da aerei di nuova generazione. Si potenzierà anche l’operatività delle macchine se si considera che nel mondo si registrerà un totale di 440mila ore di volo giornaliere».

L’altra sfida che attende il settore del trasporto aereo è poi quella della digitalizzazione dei servizi aerei che ha avuto una forte accelerazione in questi ultimi anni.

Tutto questo si tradurrà in forti investimenti per l’industria aeronautica: circa 189 miliardi di dollari per la manutenzione degli aeromobili, 17 miliardi di dollari per la formazione del personale e 26 miliardi di dollari per l’ottimizzazione dei servizi erogati ai passeggeri.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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