Aiav sulle carte di credito: «Mille parole, pochi fatti»

18 Luglio 13:13 2018 Stampa questo articolo

“Siamo lieti di sapere che l’Apsp, associazione prestatori di servizi di pagamento, concordi sostanzialmente con il pensiero di Aiav, l’unica tra le sigle associative del comparto ad avviare un procedimento di urgenza nei confronti di Iata, chiedendo l’invalidazione dei cambiamenti arrecati alla Reso 890”. Risponde così l’associazione presidiata da Fulvio Avataneo alla nota firmata Apsp, che intende dare il suo apporto alle agenzie di viaggi Iata penalizzate da quanto previsto nelle “nuove” Customer Card Sales Rules, in vigore a livello mondiale dal 1° marzo 2018.

«L’unica azione è stata la nostra – dichiara Avataneo – Una precisazione che ritengo necessaria dato che su questo argomento sono state fatte mille parole ma pochissimi fatti».

I cambiamenti alla risoluzione 890 di Iata hanno sollevato diverse incomprensioni (oltre che agency debit memo imposto da British Airways e United Airlines) sul sistema di pagamento con carta di credito corporate in adv, che secondo quanto stabilito dal regolamento sono adesso utilizzabili solo previa autorizzazione (una procedura né semplice e né rapida) delle singole compagnie aeree con le quali si stipula un accordo di servizio.

“Dopo una prima udienza, il 7 giugno al Tribunale di Roma, lo scorso 9 luglio sono state depositate le memorie conclusive in attesa di una decisione del giudice, che ascolterà nuovamente le parti il prossimo 4 ottobre”, conclude Aiav.

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Giulia Di Camillo
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