Agriturismo italiano, l’Isvra reclama un nuovo approccio digitale

Agriturismo italiano, l’Isvra reclama un nuovo approccio digitale
08 Febbraio 09:37 2021 Stampa questo articolo

«Portali empatici per l’agriturismo italiano, altrimenti è meglio chiuderli». È l’esplicito invito di Giorgio Lo Surdo, direttore di Isvra (Istituto Italiano per lo Sviluppo Rurale e dell’Agriturismo), che alla vigilia di un preannunciata revisione del Recovery Plan, chiede serietà e concretezza anche nell’approccio alla digitalizzazione nel turismo.

«Per quanto riguarda la promozione statale dell’agriturismo – ricorda Lo Surdo –  il ministero delle Politiche Agricole ha “in campo” due siti internet: www.agriturismoitalia.gov.it e dopigp.politicheagricole.it. Il primo fu presentato ufficialmente all’Expo 2015 di Milano con l’enfatico messaggio L’agriturismo italiano si presenta al mondo. In realtà quel sito non lo consulta nessuno, contiene solo informazioni burocratiche, non c’è una fotografia, non trasmette alcuna “emozione”» .

«Il secondo lo ha voluto, nel luglio 2019, l’allora ministro delle politiche Agricole e del Turismo, Gian Marco Centinaio, per la “promozione del turismo e dell’agricoltura attraverso le nuove tecnologie e il digitale, strumenti sempre più richiesti dagli utenti”. Per ogni prodotto agroalimentare certificato Dop o Igp, indica anche gli agriturismi in zona, e rimanda al sito agriturismoitalia: se non è zuppa, è pan bagnato. Anche questo, non lo consulta nessuno, anche perché sui prodotti Dop e Igp c’è da tempo il sito www.qualivita.it, peraltro realizzato col contributo dello stesso ministero, fatto decisamente meglio».

La reprimenda del presidente dell’Isvra si chiude con una esplicita considerazione: «La rivoluzione digitale di cui tanto si parla come “molla” di rilancio dell’Italia, almeno per quanto riguarda la promozione turistica, non è questo. Non serve a nulla mettere in rete nuovi siti internet purchessia, che non servono nessuno (tanto meno agli stranieri), se non a spendere soldi (tanti!) per raccogliere e aggiornare i dati. I siti ministeriali di promozione dell’agriturismo, o “funzionano” per attrarre ospiti, (e attualmente non funzionano per niente!) o è meglio cancellarli».

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