Affitti brevi, primo passo per l’approvazione del codice identificativo

10 Giugno 15:56 2019 Stampa questo articolo

È in arrivo la prima regolamentazione per gli affitti brevi in Italia. A dare l’annnuncio il ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio. Si tratta di un vero e proprio Codice identificativo per le strutture ricettive previsto in un emendamento al decreto Crescita presentato dai deputati gialloverdi Giulio Centemero (Lega) e Raphael Raduzzi (M5S, che dovrebbe essere approvato entro l’estate.

Tutti coloro che metteranno in locazione la propria abitazione dovranno dotarsi ora di un codice alfanumerico con cui saranno registrati all’Agenzia delle Entrate e così saranno identificati sulle piattaforme di prenotazione.

Per chi non si atterrà alla nuova norma sono previste sanzioni dai 500 ai 5.000 euro, contenendo in questo modo evasioni fiscali o elusioni.

«Anche l’Italia si dota di un fondamentale strumento che consentirà di migliorare l’offerta turistica – afferma Centinaio – Si tratta di una risposta concreta alle resistenze dei colossi del settore, contrari all’idea che dovessero essere loro a farsi carico del processo di tracciamento delle strutture ricettive».

L’Associazione Italiana Confindustria Alberghi in una nota manifesta la sua soddisfazione: “L’adozione di un codice identificativo unico sarà uno strumento di particolare importanza poiché consentirà di monitorare l’attività delle piattaforme digitali tutelando, tra l’altro, anche il cliente consumatore interessato ad un soggiorno presso un alloggio che non sia direttamente riconducibile all’offerta alberghiera”.

«È una misura importante che accogliamo con favore: si tratta di un passo rilevante per intercettare quella parte di abusivismo presente nel settore, nel rispetto delle migliaia di imprese del comparto ricettivo che operano da sempre nella legalità – dichiara Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – Auspichiamo che l’istituzione della banca dati per le locazioni brevi, gestita dall’Agenzia delle Entrate, entri a regime quanto prima per porre finalmente fine a fenomeni di evasione fiscale e concorrenza sleale che danneggiano la gran parte degli operatori onesti».

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