Affitti brevi, Aigo: «L’emendamento crea confusione»

Affitti brevi, Aigo: «L’emendamento crea confusione»
11 Luglio 11:55 2022 Stampa questo articolo

Alto rischio di confusione e incertezza tra gli operatori: così il presidente di Aigo Confesercenti Claudio Cuomo  boccia l’emendamento al dl Aiuti sulle locazioni turistiche che permette al Comune di Venezia di individuare i limiti massimi e i presupposti per la destinazione degli immobili residenziali ad attività di locazione breve.

«Si tratta di un emendamento che crea confusione tra gli operatori e incertezza sulle regole, con il rischio concreto di bloccare gli investimenti nell’extralberghiero – spiega Cuomo – Non si può pensare di risolvere un problema complesso come quello dello spopolamento dei centri storici delle città d’arte con un intervento spot di questo genere. L’obiettivo, in teoria, è quello di frenare lo spopolamento del centro storico di Venezia. Un problema complesso, che sarebbe ingiusto ed evidentemente riduttivo ricondurre alle sole locazioni brevi. Una stretta di questo genere non farà altro che creare confusione e far ritirare gli investitori dell’extralberghiero. Anche perché è discutibile sul piano normativo, visto che limita la libera concorrenza. Provvedimenti del genere non solo vanno contro la normativa europea, Bolkestein in primo luogo, ma sono stati già bocciati dai Tar regionali: nel Lazio, ad esempio, dove è stato abrogato l’articolo della disciplina extralberghiera, appena emanato, che limitava a minimo 120 giorni di chiusura per gli affitti non imprenditoriali. E anche l’Antitrust si è espresso contro questo tipo di limitazioni».

L’analisi di Cuomo sull’emendamento relativo agli affitti brevi prosegue con un’altra osservazione: «Inoltre si pone in essere un precedente pericoloso per il settore a livello nazionale. Se per ora la norma sarebbe limitata al solo centro storico di Venezia, le altre amministrazioni locali potrebbero seguire: a Firenze, così come a Roma, è già stata annunciata la volontà di percorrere strade analoghe. Noi ci siamo sempre espressi a favore dell’equilibrio tra economia turistica extralberghiera ed esigenze delle città, una convinzione condivisa da tutti gli operatori del settore, ma non è questo il modo di intervenire».

Il presidente di Aigo Confesercenti conclude dicendo: «Non si può pensare di risolvere una questione complessa con una formuletta numerica magica, che sia il limite di “quattro appartamenti in locazione breve” o di “120 giorni di apertura”. Serve una riflessione più approfondita sul rapporto tra turismo e l’evoluzione dell’urbanizzazione, va compreso come gestire gli edifici residenziali adibiti alla ricettività. Si apra un tavolo con le associazioni dell’extralberghiero per definire nuove regole per una riforma strutturale ed equa, che parta dal riconoscimento dell’extralberghiero come un’opportunità di integrazione del reddito per molte famiglie, da tutelare».

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