Aeroporto di Catania verso la privatizzazione: gli spagnoli di Aena in pole

28 Marzo 07:00 2019 Stampa questo articolo

L’assemblea dei soci e del consiglio d’amministrazione di Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania, ha dato il via libera al processo di privatizzazione che prevede un bando pubblico per cedere la maggioranza delle azioni. Sull’hub siciliano ci sarebbe l’interesse di Aena, colosso spagnolo e leader mondiale nella gestione degli aeroporti.

Il bando dovrebbe prevedere la vendita di quote fino al tetto del 70% per un valore totale stimato da Sac che va dai 700 milioni fino al miliardo di euro. L’aeroporto di Catania muove 10 milioni di passeggeri che nel 2019 diventeranno 12 milioni trasportati dalle 35 linee aeree presenti. Ryanair e Alitalia sono le compagnie con la presenza più importante al Fontanarossa, che lo scorso anno è cresciuto del 8,9% come capacità.

Intanto arrivano voci di un forte interesse di Aena, la società unica che gestisce 46 aeroporti in Spagna, 17 tra Europa e Americhe (tra questi controlla anche il 51% dei Londra Luton) e che ha visto transitare globalmente oltre 280 milioni di passeggeri lo scorso anno. Aena, infine, è appena sbarcata in Brasile con l’investimento di 437 milioni di euro che le ha permesso di accaparrarsi la gestione per 30 anni degli aeroporti di Recife, Maceió, Aracajú, Campina Grande, João Pessoa y Juazeiro do Norte.

Ma tornando al piano di privatizzazione, le idee di Sac sono chiare e il bando è atteso prima dell’estate. “Un percorso più volte illustrato su grandi linee – spiega Sac in una nota – ma che oggi fa un passo avanti, con la scelta della modalità di cessione delle quote da parte dei soci”. Tra le varie possibilità presentate all’assemblea dall’amministratore delegato, Nico Torrisi, è stata preferita quella del trade sale, ovvero la cessione a un partner privato selezionato con procedura pubblica.

All’assemblea erano presenti tutti i soci: Pietro Agen, presidente della Camera di commercio del SudEst Sicilia e forte sostenitore del progetto; il sindaco di Catania Salvo Pogliese; Carmela Floreno, commissario del Libero Consorzio Comunale Siracusa; e Giovanni Perino per l’Irsap (Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive).

Nonostante l’opposizione al progetto da parte del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli – che proprio poche ore prima della decisione aveva bollato come “grosso errore” la volontà di cedere quote pubbliche ai privati – Sac prosegue per la sua strada che potrebbe vedere concluso il processo di vendita entro la fine del 2019.

«Come Camera di commercio siamo sempre stati favorevoli alla privatizzazione, in primis perché apporta capitali al territorio e dà rilancio all’intera Sicilia orientale e secondariamente perché tende a stabilizzare una governance che altrimenti è costantemente soggetta a evoluzioni di carattere politico ed elettorale – dichiara Pietro Agen a La Repubblica –  Abbiamo dato disponibilità a vendere una quota della propria partecipazione fino a un massimo del 70%, e io ho mandato di procedere in questo senso».

Intanto i sindacati dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti si dicono preoccupati dalla scelta di Sac e chiedono un confronto. “Chiediamo un incontro urgente sul futuro degli aeroporti siciliani al presidente della Regione e all’assessore regionale ai Trasporti, qualunque ragionamento sugli scali deve partire da un piano industriale che contemperi l’esigenza di sviluppo del territorio, i bisogni degli utenti e dei 1750 lavoratori”, annunciano le sigle dei lavoratori secondo il quotidiano di Via Cristoforo Colombo.

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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