Per fare il check-in basta uno sguardo: il test in Australia

17 Marzo 08:30 2017 Stampa questo articolo

Ha preso il via nell’aeroporto australiano di Brisbane una sperimentazione di Sita e Air New Zealand: il nuovo sistema rileva i dati biometrici del passeggero al momento del check-in nei chioschi self service e gli consente di passare dai gate automatici di imbarco con lo scan facciale, senza mostrare i documenti.

Basato su Sita Smart Path, è il primo esempio applicativo della tecnologia di riconoscimento facciale che è destinata a trasformare il futuro del viaggio.

Questa sofisticata tecnologia rileva i dati biometrici dei viaggiatori al primo punto di contatto – in questo caso, il check-in ai chioschi – e confronta il record con i documenti di viaggio. In caso di corrispondenza, per ogni passeggero viene creato un token unico e sicuro, grazie al quale può transitare attraverso i gate automatici di imbarco tramite un semplice controllo facciale, senza mostrare la carta d’imbarco, il passaporto o altri documenti di viaggio.

L’aeroporto di Brisbane è il primo scalo australiano a sperimentare questa nuova soluzione di Sita, per ora riservata ai passeggeri che volano con Air New Zealand. Nei prossimi mesi sarà estesa, nello stesso aeroporto, anche ad altre compagnie aeree internazionali.

Sita Smart Path può essere applicata a tutti i processi e checkpoint che richiedono un controllo dei documenti: per questo motivo nei prossimi mesi l’aeroporto di Brisbane lavorerà all’estensione della tecnologia in diversi scenari.

«L’Australia è da tempo leader nella gestione delle frontiere nel rispetto dei più elevati standard di sicurezza e nelle operazioni per la gestione dei passeggeri. Con Sita Smart Path l’aeroporto di Brisbane apre la strada a un processo unico, sicuro, di self service, che semplifica le procedure per il controllo dei passeggeri per tutti gli operatori: compagnie aeree, aeroporti e autorità di frontiera. La sperimentazione nello scalo è solo agli inizi, ma la risposta dei passeggeri è già positiva», commenta Sumesh Patel, presidente Sita per l’area Asia-Pacifico.

 

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