Aeroporti ipertech: uno su tre introdurrà l’impronta digitale

28 Agosto 07:00 2017 Stampa questo articolo

Insieme alla crescita del trasporto aereo, avanzano gli investimenti degli aeroporti nel settore high tech. Secondo Iata, quest’anno si supererà il tetto dei 4 miliardi di passeggeri, il doppio del 2005 quando a salire a bordo di un aereo furono 2,1 miliardi di persone. Una cifra che, stando alle previsione, nel 2035 salirà a 7,2 miliardi. Trend positivo anche per l’Italia: Assaeroporti ha calcolato che nel primo semestre di quest’anno il numero dei passeggeri negli scali italiani è cresciuto del 6,7%, fino a raggiungere gli 80,5 milioni contro i 75,5 dello stesso periodo del 2016.

In aumento anche il load factor medio, salito all’80,6% contro il 75% di dodici anni fa. Ciò equivale a dire: aeroporti sempre più trafficati che richiedono maggiori investimenti in Information Technology. Secondo l’indagine Airport IT Trends Survey realizzata da Sita, specialista It del trasporto aereo, nel 2016 gli scali in tutto il mondo hanno investito complessivamente più di 9 miliardi di dollari in nuove tecnologie (pari a circa 7,5 miliardi di euro), con l’obiettivo di velocizzare le operazioni e accrescere la sicurezza, per un’esperienza di viaggio senza intoppi.

Parola chiave di questa trasformazione è biometria, vale a dire l’identificazione dei passeggeri tramite la creazione di un token, un’impronta digitale univoca e non clonabile.

Più di un terzo degli scali ha in progetto investimenti per introdurre entro i prossimi 5 anni questo sistema automatizzato al controllo passaporti e agli imbarchi. Secondo la ricerca, il 37% dei viaggiatori ha usato la tecnologia biometrica durante l’ultimo volo e il 57% la utilizzerebbe volentieri.

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