A ognuno la sua identità digitale: Sita studia l’alternativa al passaporto

A ognuno la sua identità digitale: Sita studia l’alternativa al passaporto
22 Maggio 10:39 2020 Stampa questo articolo

Sita accelera il percorso per lo sviluppo di un’identità digitale utilizzabile a vita, e non più solo per un singolo viaggio. Il fornitore globale di tecnologie per il trasporto aereo ha sottoscritto questo impegno diventando premium donor della Sovrin Foundation, organizzazione internazionale no profit di cui è membro fondatore nel 2018.

L’idea è questa: un’identità digitale per ogni persona, organizzazione, cosa, che sia valida per sempre e che consenta al titolare di presentare credenziali verificabili con la massima tutela della privacy.

Le nuove credenziali digitali potranno sostituirsi a documenti diversi, come il passaporto, il biglietto aereo o, semplicemente, la tessera di iscrizione alla biblioteca. Nell’ambito della Fondazione, Sita ha ampliato il proprio ruolo, fondamentale per accelerare lo sviluppo di un’identità digitale permanente accettata a livello globale da governi, compagnie aeree, aeroporti.

Intanto, già oggi Sita ha implementato negli aeroporti la sua soluzione tecnologica Smart Path, che semplifica le partenze con l’uso di un singolo token biometrico: il volto di un passeggero diventa il suo passaporto, da mostrare a ogni step del percorso in un singolo aeroporto, dal check in all’imbarco. Da qui il cambiamento che, dopo tutti gli studi necessari, porterà all’integrazione di Smart Path con la self-sovereign identity.

Gustavo Pina, direttore di Sita Lab, ha dichiarato: «Nei prossimi anni prevediamo che un’identità digitale universalmente accettata sostituirà il passaporto digitale. Questo permetterà di attraversare le frontiere con qualsiasi compagnia aerea e in qualsiasi aeroporto. I passeggeri manterranno il pieno controllo sulla propria identità, fornendo dati processabili e verificati solo a soggetti competenti, come le agenzie di controllo delle frontiere. I vantaggi includono un’infrastruttura di arrivo ridotta, che offre nuove opportunità per incrementare la produttività esistente dell’aeroporto grazie alla riprogettazione, non all’espansione».

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