Viaggi da Vip con il jet-sharing

02 Maggio 15:56 2017 Stampa questo articolo

Torna la fiducia nel segmento dei business jet in Europa: il primo trimestre 2017 ha registrato un incoraggiante +4,4% rispetto al 2016. A rendere sempre più attraente una forma di trasporto finora riservata a clienti miliardari è la sharing economy.

Sulla falsariga di Uber, è possibile usufruire di un servizio on-demand per voli super-comfort su un aereo da pochi posti. Per farlo, basta scaricare la app di Fly Victor, startup britannica che consente di prenotare un volo su un business jet in partenza e di pagare solo per la tratta effettivamente volata (un concetto portato all’estremo rispetto a quello tradizionale dell’americana NetJets, i cui clienti acquistano pacchetti ore di volo). Con il risultato che i costi di charterizzazione di un jet privato sono dal 10 al 20% in meno rispetto a cinque anni fa.

C’è poi Surf Air, altro seguace del car-pooling applicato ai cieli, che offre una fee mensile di circa 1.800 euro per volare in modo illimitato su rotte già schedulate in Europa. Gli aeromobili ospitano non più di una decina di passeggeri e con l’app della compagnia si può prenotare in pochi secondi. E soprattutto si vola da aeroporti dedicati all’aviazione privata, senza code al check-in e problemi di parcheggio. Oltre, ovviamente, a un comfort di bordo che non ha davvero eguali.

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