Turismo religioso: pellegrino sì, ma anche viaggiatore

10 Marzo 12:18 2017 Stampa questo articolo

Un segmento che solo nel nostro Paese è in grado di generare numeri da record. Il turismo religioso conta oltre 5,6 milioni di presenze (e il dato è di un paio d’anni fa), di cui ben il 40% legate ai nostri connazionali, e dove i gruppi la fanno ancora da padrone, con un pellegrino italiano che spende in media più di quello proveniente da un altro Paese (rispettivamente 59 euro e 46 euro, ogni giorno).

«Negli ultimi anni ci siamo adeguati alle richieste di un pellegrino che è anche un viaggiatore, proponendo strutture molto curate, buon cibo soprattutto nelle destinazioni dove siamo ben posizionati, come a Medjugorje», conferma Eliseo Rusconi, presidente di Rusconi Viaggi, che per il 2017 punta su Fatima, di cui ricorre il centenario delle apparizioni.

In programma partenze anche con vettori low cost da Orio al Serio, Malpensa, Roma, Pisa e Bologna, mentre sul posto ci saranno quattro membri permanenti dello staff del tour operator.

Focus su Fatima anche per Duomo Viaggi, che introduce inoltre due novità: il lancio del prodotto Mosca-San Pietroburgo-Kazan e nuovi itinerari in Libano. «I gruppi che lavorano con noi sono in genere molto motivati nel viaggiare insieme per un preciso scopo di carattere religioso (pellegrinaggio o culturale)», dice l’amministratore delegato dell’operatore Silvano Mezzenzana, che sottolinea come la disintermediazione sia una tendenza ben presente anche nel turismo religioso.

«Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescente richiesta di programmi diversificati – afferma – Se da una parte si è fatta molta attenzione al prezzo, con una richiesta di semplificazione e alleggerimento dei programmi, dall’altra invece ci sono state richieste di programmi più specializzati. Il che ci porta a dover pensare a una diversa organizzazione dei pellegrinaggi a dimensione familiare e fatti in proprio».

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