Trasferte a prezzi dimezzati:
survey Uvet sui viaggi d’affari

26 Luglio 16:17 2017 Stampa questo articolo

Crescono i viaggi d’affari, mentre diminuiscono i costi per sostenerli. Lo conferma la Business Travel Survey di Uvet. Nello specifico, tra gennaio 2006 e giugno 2017, l’incremento medio dei prezzi nel sistema economico è stato del 21,4%, nel settore dei trasporti del 27,7%, mentre il Business Travel Managed ha registrato una dinamica contraria, con il prezzo medio del servizio che si è ridotto del 43,1%.

«Tradotto in numeri – spiega Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet – significa che a parità di caratteristiche e condizioni di viaggio quello che costava 100 euro nel 2006 oggi costa 56,9 euro, mentre se avesse seguito la media dei prezzi del settore dei trasporti sarebbe dovuto costare 127,7 euro. Tale effetto va a tutto vantaggio delle imprese che, a prezzi inferiori, possono investire in attività di sviluppo e contatto con clienti, o potenziali clienti, alla ricerca di nuove opportunità di business anche a livello internazionale».

Considerando l’ultimo triennio 2015-2017, le trasferte sono aumentate di 18 punti percentuali, mentre le spese solo di 7 punti. Lo stesso trend positivo è stato poi registrato nel 1° semestre 2017, che vede un aumento rilevante delle trasferte di 10 punti percentuali e un aumento nelle spese di viaggio di 5 punti percentuali. Oggi il costo medio di una trasferta di viaggio è di circa 200 euro, nel primo semestre 2015 era di 221 euro.

VOLI. Il numero delle trasferte aeree nel corso dell’ultimo anno è cresciuto sia nel mercato domestico che in quello europeo, mentre è calato in quello intercontinentale. Il 2017 conferma New York come la più importante destinazione del campione (6,2%). Al secondo posto si posiziona Dubai, che diminuisce la propria quota al 4%, rispetto al 4,6% del 2016. Stabili i flussi verso Shangai e Hong Kong, mentre sono in calo San Paolo e San Francisco. A livello europeo la principale destinazione è rimasta Parigi, con oltre il 13,2% del totale dei viaggi d’affari effettuati in Europa. Scendono Londra, Amsterdam e Francoforte. Mentre mostrano valori in crescita Bruxelles (+0,3%) e Madrid (+0,2%). Stabile Monaco.

Nel segmento nazionale, la principale destinazione dei businessmen delle imprese del campione è Milano: il 35% dei clienti ha favorito gli scali di Linate e Malpensa. Roma evidenzia un calo di quasi tre punti percentuali passando da 31,1 a 28,4%. Lo scalo di Napoli, invece, rimane il favorito tra le altre destinazioni nazionali (5,3%). Bari, Torino, Venezia e Palermo aumentano i rispettivi valori. Scende Catania, e resta stabile Genova.

TRENI. Crescono le trasferte ferroviarie, con il 2017 che vede un leggero calo del costo medio del biglietto ferroviario pari a un euro (da 48 nel primo semestre 2016 a 47 euro attuali). Dal calcolo della variazione triennale, invece, si evince una sostanziale stabilità dei prezzi: nel 2015 il prezzo medio era infatti di 49 euro.

HOTEL. L’hôtellerie ha evidenziato nel 2017 un aumento della spesa sul territorio nazionale con una quota superiore al 60% del totale. Il segmento europeo ha visto un calo della sua quota di mercato di oltre 2 punti percentuali rispetto al 2016, mentre crescono le spese alberghiere intercontinentali. Con una crescita del costo medio di 7 punti percentuali, New York rimane la città nella quale il pernottamento ha un costo maggiore. Intanto, crescono i prezzi di Shangai, Hong Kong, Singapore e San Paolo. In calo solo Dubai.

Nel 2017, in Europa, Londra rimane la città più cara, seguita da Parigi. La più economica si conferma Madrid, seppur in crescita. A registrare il calo più vistoso Francoforte, con 10 punti percentuali. Negli ultimi 12 mesi, infine, le città in cui è più caro pernottare risultano Firenze e Milano. Per Roma e Napoli il prezzo rimane sostanzialmente invariato, mentre Genova rimane la città più economica, registrando un calo del prezzo medio di 5 euro.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore