Sharewood, da startup a tour operator: «Specialisti del turismo sportivo»

11 Aprile 13:40 2018 Stampa questo articolo

Un tour operator per i viaggi tutto sport e adrenalina. L’evoluzione di Sharewood, il marketplace per il noleggio di attrezzatura sportiva e la prenotazione di esperienze outdoor, si evolve e da startup diventa t.o. ottenendo la regolare  licenza.

La piattaforma che mette in connessione i viaggiatori sportivi e le loro attrezzature, quindi, lancia la sua sfida al mondo del travel su tre punti cardine: gruppi, itinerari e proposte su misura unite dalla possibilità di pacchettizzare e vendere esperienze nelle agenzie di viaggi.  «Con Sharewood abbiamo voluto offrire un’alternativa di viaggio all’insegna della natura e dell’outdoor, valorizzando le nostre competenze e conoscenze in ambito di turismo attivo e sportivo. Ora vogliamo essere i leader del settore, diventano partner di fiducia delle agenzie di viaggi», afferma Piercarlo Mansueto, ceo e founder di Sharewood.

Qual è l’offerta di Sharewood per il trade italiano?
«Il marketplace raccoglie più di 900 destinazioni in 38 Paesi con l’obiettivo di creare itinerari ed esperienze di viaggio 100% su misura. Dopo un primo anno ricco di soddisfazioni, con una community passata da 75mila a 150mila clienti, ora puntiamo ad accrescere il nostro network di agenzie partner e vogliamo aprirci a nuovi mercati, con l’obiettivo di quadruplicare il numero di viaggiatori della piattaforma. Alle agenzie offriamo commissioni che vanno dall’8% al 10%».

Quali sono gli altri vantaggi per le adv?
«Garantiamo maggiore flessibilità e velocità nelle risposte con un customer care rinnovato e sempre disponibile. L’assistenza Sharewood diventa sempre più personalizzata per le richieste più orientate al tailor made. Con noi le agenzie hanno un prodotto originale fuori dal mercato di massa e possono ampliare il loro target».

Quali sono i vostri mercati di riferimento?
«Oltre l’Italia, la Spagna è al top per le prenotazioni, seguono Portogallo e Uk. Ma ora ci interessa crescere sopratutto nel mercato trade. L’anno scorso abbiamo stipulato un accordo con Welcome Travel Network per entrare nel loro sistema di prenotazione, ora stiamo parlando anche con altri operatori e reti di adv».

Che significa diventare tour operator?
«Non potevamo accontentarci del solo noleggio delle attrezzature. Stiamo rispondendo ai feedback dei nostri clienti spostiamo l’attenzione sull’esperienza nel suo complesso abbinando allo sport, gli itinerari, le escursioni e le attività di gruppo. Per la stagione estiva puntiamo sui Surf Camp con un’offerta che copre tutte le principali destinazioni: dalle isole Canarie, a Bali, dal Marocco, al Nicaragua, dal Sud Africa, alle Hawaii. La proposta di surf camp è per tutte le età e per tutti i livelli, dagli amatori alla prima esperienza, ai semi professionisti».

Quali esperinze è possibile acquistare?
«Dal trekking in Uganda alla ricerca dei gorilla di montagna fino al cicloturismo in Italia, Slovenia, Austria e Belgio. Per i  più avventurosi proponiamo dei tour all’insegna dell’adrenalina e degli sport estremi in Nepal, Brasile, Galapagos, Colombia e Tanzania»

Quali sono i prossimi obiettivi?
«Nella nuova veste di tour operator stiamo ampliando la squadra con nuove assunzioni, abbiamo aggiornato la piattaforma migliorando la user experience e la grafica. Seguendo la crescita delle prenotazioni stiamo decidendo di puntare di più sull’incoming in Italia e sull’organizzazione di viaggi di gruppo. Ultimo, ma non meno importante è il target bleisure: i viaggiatori d’affari che decidono di prolungare la vacanza possono affidarsi a noi per trovare in loco l’attrezzatura per il loro sport preferito oppure optare per una esperienza all’insegna dell’avventura».

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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