Ricetta digitale per colmare il gap italiano

04 Dicembre 08:34 2017 Stampa questo articolo

Destinazioni e accoglienza diffusa, dati e riuso, narrative e autenticità: questi sono i temi intorno a cui si sono confrontati a Firenze i cento partecipanti della seconda edizione di Ecosistemi Digitali, venerdì 1° dicembre, promosso dal Mibact, Mise, Enit e Regioni italiane, e sviluppato assieme alla Regione Toscana e a Toscana Promozione Turistica.
Cento policy maker del settore turistico italiano, sia pubblici che privati, sono stati coinvolti in dieci tavoli di discussione per confrontarsi sullo sviluppo della digitalizzazione nella promozione turistica in Italia e definire le azioni per l’attuazione del Piano Strategico 2017 – 2022 sui temi del turismo digitale.

Due sono gli elementi che emergono con più chiarezza secondo Alberto Peruzzini, direttore Toscana Promozione Turistica: il primo, la necessità di lavorare su forme di turismo innovativo al di fuori dello stereotipo. Al di là delle mete turistiche più note del nostro Paese, infatti, esistono numerosissimi itinerari ancora sconosciuti, e che potrebbero emergere grazie al semplice ascolto di soggetti diversi (tra cui giovani e lavoratori fuori sede,m) che con uno sguardo più lucido saprebbero suggerire alternative che ben si presterebbero al racconto, con il valore aggiunto di una originalità dell’experience che si distacca dai percorsi suggeriti.

Il secondo, l’urgenza di raggiungere le competenze adeguate per saper gestire al meglio i big data che oggi abbiamo a disposizione. Non si tratta soltanto di una mera statistica: un’interpretazione di talento dei dati della rete permetterebbe una segmentazione del target essenziale per prevedere con anticipo di mesi il comportamento dei turisti, per gestirne al meglio il flusso, strutturare di conseguenza l’offerta sul territorio e studiare così itinerari alternativi da proporre per la tutela del territorio a fronte dell’emergenza overtourism cui l’Italia è sottoposta.

La razionalizzazione dei big data è una priorità sottolineata anche da Francesco Palumbo, direttore generale Turismo del Mibact, che pone l’accento anche sulla valorizzazione ulteriore del territorio attraverso la digitalizzazione: ricostruzioni 3d, descrizioni interattive e videogiochi all’interno dei musei sono soltanto degli esempi dell’infinito potenziale che le nuove tecnologie offrono oggi per comunicare al meglio il nostro patrimonio.

Tutta l’offerta turistica deve essere ristrutturata in ogni suo passaggio in chiave digitale, a partire dalla promozione. Il contatto diretto col territorio e la sua narrazione si confermano così come condizione basilare e centro della comunicazione digitale, secondo Gianni Bastianelli, direttore esecutivo dell’Enit: “La promozione, soprattutto di quei luoghi che ancora non sono stati scoperti dal turismo, parte innanzitutto dal basso. È l’orgoglio dei cittadini stessi per il loro patrimonio culturale la prima trasmissione autentica che i turisti percepiscono”.

In questo panorama, la Toscana si conferma come partner in prima linea per facilitare questa attuazione programmatica innovativa. Stefano Ciuoffo, assessore al Turismo della Regione, richiama il ruolo chiave che governo e PA devono ricoprire con i nuovi strumenti a disposizione del sistema turistico: “Siamo condannati all’evoluzione. Se ci manterremo come spettatori piuttosto che attori all’interno di questo processo di ammodernamento, subiremo numerosi cambiamenti in cui comanderà il mercato, laddove manca la capacità di governare”.

Assunzione di responsabilità, consapevolezza dei nuovi strumenti a disposizione e necessità di imparare a sfruttarli sono i tre punti chiave da tenere ben presenti nelle prossime strategie attuative, perché l’Italia riesca a colmare il gap fra quanto oggi viene fatto per il turismo, e quanto invece ancora si potrebbe fare a fronte dei cambiamenti inevitabili che il settore sta affrontando e affronterà in futuro.

L'Autore

Chiara Mininni
Chiara Mininni

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