Onefinestay, l’Airbnb luxury che vuole le adv

30 Ottobre 11:05 2017 Stampa questo articolo

Onefinestay, la piattaforma per affitti brevi in dimore private di lusso (ma con i servizi di un hotel) della galassia Accor, punta con decisione anche sul mercato italiano, con due uffici a Milano e Roma e un portafoglio di case che è già arrivato a quota cinquecento.

Ma, per favore, non chiamatelo Airbnb di lusso. «Anche se la scorsa estate ci è capitato di ospitare in una delle nostre dimore in Provenza uno dei top manager di Airbnb, siamo tutt’altro rispetto a loro. Siamo presenti in tutte le località più belle, oltre alle città d’arte anche in Sardegna, Toscana, Capri, lago di Como e Alpi (Roma rimane comunque la città con l’offerta più ampia, con 60 soluzioni mentre Milano arriva a 11 appartamenti-boutique)», dice Hugues van Heesewijk, ceo Europe, che anticipa il lancio tra qualche settimana di una sezione dedicata alle agenzie di viaggi all’interno del portale.

«Tra i nostri progetti c’è anche il segmento trade, vogliamo iniziare a collaborare con le agenzie (con clientela medio-alta, ndr), alle quali riconosceremo commissioni che variano dal 5 al 15%».

Ma tre le mosse su cui il portale conta per allargare la propria base di consumatori c’è anche la partnership siglata con il gruppo Accor, che ha acquisito onefinestay nel luglio 2016. «Nelle prossime settimane i nostri appartamenti – a livello globale si parla di 10mila case e ville in 180 destinazioni – saranno prenotabili attraverso AccorHotels.com, con il risultato che saremo presenti anche su metasearch, Olta e Gds. A questo proposito stiamo stringendo l’accordo con un paio di loro».

Entro la fine  dell’anno poi, onefinestay potrà ampliare ulteriormente la propria offerta grazie alla fusione con altri due portali di appartamenti come SquareBreak e TravelKeys, entrambi acquisite sempre da Accor.

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Giorgio Maggi
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