Nodo Valtur, il giorno dei licenziamenti

13 Giugno 11:19 2018 Stampa questo articolo

Valtur ultimo atto? In assenza di novità dell’ultima ora, scatta oggi l’avvio della procedura di licenziamento collettivo dei lavoratori dell’ex tour operator messo in liquidazione dalla proprietà targata Investindustrial di Andrea Bonomi. Per evitarla, l’unica speranza è che l’intera vicenda passi di nuovo nelle mani del ministero dello Sviluppo economico, che potrebbe riaprire il tavolo (magari dando il via a un intervento pubblico) come avevano richiesto nelle scorse settimane in un appello al ministro Luigi Di Maio i rappresentanti dei lavoratori.

Intanto, l’appuntamento è stato preceduto da un incontro tra i lavoratori e Gian Marco Centinaio, neo-ministro per le Politiche agricole nonché candidato a rilevare la delega al Turismo che dovrebbe essergli conferita in modo ufficiale nei prossimi giorni. Il progetto Valtur, quello messo in piedi dall’ex golden boy della finanza italiana nel 2016, che come si ricorderà prevedeva il«consolidamento della leadership di Valtur in Italia nel segmento resort e il rafforzamento della presenza del marchio nel Mediterraneo».

Adesso invece, dopo che a marzo di quest’anno Investindustrial aveva aperto le procedure per un concordato preventivo liquidatorio, la situazione parla, complessivamente, di 231 licenziamenti per 108 dipendenti a tempo indeterminato e 123 a tempo determinato, a cui si aggiungono i posti di lavoro a rischio per 1100-1200 stagionali, visto che nell’estate ormai alle porte non apriranno i battenti sei strutture del portafoglio del tour operator.

L’ultimo incontro al Mise era avvenuto lo scorso 18 aprile, quando era emerso l’interesse di alcune realtà di rilevare il marchio Valtur e dare continuità all’azienda. «Adesso invece, di interessati a rilevare il marchio per rivitalizzare l’azienda non ce ne sono più, c’è invece chi ancora punta a prendersi il marchio e tenerlo lì», spiega Luca De Zolt della Filcams Cgil, che da subito aveva contestato la scelta della liquidazione in assenza di un piano industriale di rilancio da parte di Investindustrial.

L'Autore

Giorgio Maggi
Giorgio Maggi

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