Level a Roma, si decide entro due mesi

25 Settembre 10:09 2017 Stampa questo articolo

Una trentina di aerei entro il 2022, dopo che quando fu lanciata lo scorso giugno la flotta era composta da solo due A330 “prestati” dalla cugina Iberia. Superata la prima prova del fuoco della stagione estiva, con una puntualità superiore al 90%, i numeri fatti registrare da Level, low cost transatlantica del Gruppo Iag, lasciano intravedere un business in piena espansione.

«Dai tre attuali, entro il 2019 gli aeromobili saranno 13 – ha detto Willie Walsh, ceo di International Airlines Group durante il World Routes di Barcellona – ma la cosa che più ci ha sorpreso è che la domanda per i voli low cost a lungo raggio è più forte del previsto». Per la maggiora parte, infatti, i passeggeri di Level non avevano mai volato prima long haul, limitandosi a itinerari sul corto e medio raggio.

«Abbiamo lanciato un brand, i clienti ci riconoscono una precisa value proposition. Finora siamo riusciti ad avere un controllo estremo sul budget rimanendo profittevoli, basti pensare che ancora non abbiamo un ceo», ha aggiunto il manager, sottolineando come rispetto a Norwegian ci sia una vantaggio in ogni genere di costo (gli A330 di Level, ad esempio, hanno dei costi di esercizio di 400mila dollari al mese più bassi rispetto ai 787 degli scandinavi), tranne che per il carburante.

E per il futuro, le idee sono già chiare. A parte Tokyo, destinazione possibile anche volando da Barcellona, le due città su cui si sta ragionando per farne il secondo hub europeo del vettore sono Parigi e Roma: «Prenderemo una decisione nel giro dei prossimi due mesi, credo che posizioneremo almeno due aeromobili nelle nuova base».

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Giorgio Maggi
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