Ectaa contro Iag e Lufthansa: «La fee sui gds vìola le leggi europee»

13 Giugno 11:21 2017 Stampa questo articolo

L’Ectaa si scaglia contro le linee aeree, in particolare il Gruppo Iag e Lufthansa, e chiede l’intervento dell’Unione europea per garantire la neutralità e la trasparenza nella distribuzione aerea. L’associazione europea delle agenzie di viaggi e tour operator, infatti, chiede alla Ue di fare chiarezza  sul comportamento di British Airways e Iberia, che hanno annunciato l’introduzione di una fee di 9,50 euro da applicare su ogni singola transazione che avviene tramite gds.

Iag è il secondo grande gruppo di vettori a imporre supplementi sui biglietti aerei prenotati tramite gds dopo che Lufthansa Group, nel 2015, aveva introdotto un costo di distribuzione di 16 euro sui biglietti prenotati tramite le stesse piattaforme e recentemente, sempre il vettore tedesco, ha introdotto una nuova fee sui bagagli.

La stessa tassa non viene applicata se la prenotazione viene effettuata direttamente tramite il portale di prenotazione della compagnia Lhagent.com, che mette a disposizione tutte le tariffe di Lufthansa, Brussels Airlines, Swiss e Austrian Airlines. Stessa direzione è stata intrapresa dal Gruppo Iag che intende migrare il processo di prenotazione delle adv sui propri portali dedicati.

Nel luglio 2015, Ectaa aveva presentato una denuncia presso la Commissione europea – Direzione generale della Mobilità e dei trasporti – per quanto riguarda la presunta violazione da parte di Lufthansa del Regolamento Ue n. 80/2009 su un codice di condotta per i gds. Secondo l’Ectaa, la Commissione europea dispone di strumenti giuridici necessari per la difesa della trasparenza e della neutralità nella distribuzione aerea, richiamando il regolamento 1008/2008 sui servizi aerei e il codice di condotta, detto Crs.

Negli ultimi due anni, la Commissione europea ha esaminato l’appello sul caso Lufthansa, in quanto Ectaa sottolinea che “l’industria ha bisogno che l’Ue si esprima. Sono in gioco la trasparenza dei prezzi e la libera scelta del consumatore e l’Europa deve far rispettare le normi vigenti assicurando che il consumatore benefici di un accesso neutrale e trasparente all’offerta”, sottolinea la nota dell’associazione.

Per il presidente di Ectaa, Rafael Gallego, la fee di Iberia e British «mette le agenzie di viaggi in una posizione di svantaggio non solo in termini di competitività, ma anche di produttività ed efficacia, senza tenere conto in nessun momento del valore aggiunto che le adv offrono al consumatore finale».

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