Fiavet scrive a Gentiloni: «L’Antitrust sottovaluta il direttore tecnico delle adv»

13 Giugno 15:53 2017 Stampa questo articolo

Dopo mesi di polemica su ruolo e valore del direttore tecnico in agenzia, e dopo la pronuncia dell’Antitrust che lo scorso febbraio ha rilevato profili distorsivi per la concorrenza nella disciplina che ne regolamenta la figura, anche Fiavet scende in campo in difesa dei direttori. Lo fa con una lettera che il presidente dell’associazione, Jacopo De Ria, ha scritto al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al ministro del Mibact Dario Franceschini e ai presidenti Fiavet delle singole regioni.

Nella missiva vengono rimarcati alcuni aspetti fondamentali che si ritiene l’Autorità non abbia adeguatamente valutato, sia sul fronte degli interesse generali (che giustificano l’attuale quadro normativo che prevede requisiti di professionalità, onorabilità e stabilità finanziaria per l’esercizio dell’attività di agenzia di viaggi), sia in merito all’importanza della figura del direttore tecnico, che giustifica l’abilitazione a seguito di esame pubblico.

Ci sono poi aspetti tecnici che il consulente legale di Fiavet, Federico Lucarelli, ha ribadito: «L’Autorità ha sottovalutato ampi passaggi della legislazione europea e nazionale che nel tempo ha codificato l’importanza dei requisiti specifici richiesti dalle Regioni per l’esercizio dell’attività di agenzia di viaggi. Si tratta di motivazioni di interesse generale per la tutela del viaggiatore, nell’ambito di un rapporto giuridico, come quello dei viaggi, in cui lo stesso consumatore finale è esposto a potenziali criticità e asimmetrie informative che l’adv e i direttori tecnici elidono con il loro intervento e con la loro assistenza».

A questo punto, si legge nella lettera, si impone un’urgente rivalutazione dei rilievi sollevati dall’Authority. «Non si deve operare una “dequalificazione” dell’attività per eliminare ingiustificati vincoli di ingresso, in realtà inesistenti – puntualizza il presidente Fiavet – Non crediamo ci sia un problema di violazione delle regole della concorrenza nel nostro settore, dove ogni impresa seria può entrare nel rispetto delle medesime regole di mercato e garantendo l’affidabilità verso il consumatore e i partner commerciali (vettori aerei, ferroviari, navali, settore alberghiero, poli museali). Togliere i requisiti di professionalità e affidabilità degli agenti di viaggi o rendere senza controllo l’accesso alla professione di direttore tecnico sarebbe un errore che aprirebbe alla mediocrità e alla precarietà, senza vantaggi competitivi per nessuno. Su tali premesse, siamo aperti e disponibili a ogni confronto sul tema».

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