Ferrovie turistiche: via libera a treni slow e ferrocicli

04 Agosto 07:00 2017 Stampa questo articolo

Buone notizie per gli appassionati di ferrocicli, i veicoli a pedali che si muovono su rotaie. È stata infatti approvata all’unanimità la legge sulle ferrovie turistiche: si tratta di un provvedimento che mira a salvaguardare e valorizzare le tratte ferroviarie, dismesse o sospese, caratterizzate da particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico, nonché le relative stazioni, opere d’arte e pertinenze. L’individuazione delle tratte ferroviarie interessate avverrà con decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, in coerenza con il Piano Strategico del Turismo.

In sede di prima applicazione la legge individua già alcune tratte ferroviarie a uso turistico che sono: Sulmona-Castel di Sangro; Cosenza-San Giovanni in Fiore; Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio; Sacile-Gemona; Palazzolo-Paratico; Castel di Sangro-Carpinone; Ceva-Ormea; Mandas-Arbatax; Isili-Sorgono; Sassari-Palau Marina Macomer-Bosa; Alcantara-Randazzo; Castelvetrano-Porto Palo di Menfi; Agrigento Bassa-Porto Empedocle; Noto-Pachino; Asciano-Monte Antico; Civitavecchia-Capranica-Orte; Fano-Urbino.

Nell’ambito delle attività di valorizzazione dei tratti di ferrovia interessati potranno essere coinvolte associazioni e organizzazioni di volontariato operanti nei settori ferroviario, turistico, culturale e ambientale. Inoltre la legge prevede la possibilità, evitando ovviamente ogni forma di promiscuità con la circolazione dei treni, che sulle linee ferroviarie dismesse o sospese possano circolare i cosiddetti ferrocicli, vale a dire veicoli a pedalata naturale o assistita su rotaia.

«Nel nostro Paese – sottolinea il ministro Dario Franceschini – esistono centinaia di chilometri di linee ferroviarie straordinarie, che percorrono paesaggi incredibili e non sono adeguatamente utilizzate. Con questa legge possiamo intervenire con successo e rafforzare quel turismo sostenibile e di qualità di cui l’Italia ha bisogno e che è centrale nel Piano strategico del Turismo».

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