Fenomeno Airbnb: impatto da 4 miliardi sul Pil

22 Maggio 13:17 2017 Stampa questo articolo

Torna, per il secondo anno di fila, il rapporto sull’impatto economico di Airbnb sul Pil italiano. Nel 2016 il colosso della sharing economy avrebbe generato un giro d’affari da 4,1 miliardi di euro, generando un vantaggio per l’economia del Paese. Il calcolo è basato sul guadagno totale degli host, pari a 621 milioni di euro, e 3,5 miliardi di spese stimate.

Dallo studio è anche emerso un altro dato: Airbnb ha accolto in Italia 5,6 milioni di ospiti, per la maggior parte europei (circa il 70%) e oltre un quinto provenienti dal Nord America (17%).

Tra i dati è venuto fuori, inoltre, che tra i circa 121mila host italiani che hanno affittato una stanza o una casa – l’età media è di 44 anni e sono di classe media – la durata dei soggiorni si aggira sui 23 giorni all’anno, con ricavi pari a oltre 2mila euro. In larga parte, queste entrate hanno permesso ai nostri connazionali di integrare il proprio reddito e mantenere la proprietà delle loro case. E chi sceglie Airbnb, lo fa per avere un’esperienza di viaggio autentica. Locale. A dirlo, il 90% degli utenti.

«Contrariamente ai numeri rilasciati la scorsa settimana da una delle associazioni di categoria degli albergatori, lo studio dimostra in maniera netta l’impatto positivo della nostra community sull’economia nazionale, così come il suo potere redistributivo in favore della classe media e dei business locali. Esplorando l’Italia in un modo nuovo ed emozionante, gli ospiti di Airbnb possono creare autentici legami con le persone del luogo, vivendo esperienze uniche e visitando luoghi fuori dai percorsi turistici più battuti. Governo e Parlamento dovrebbero aprire gli occhi sui benefici che noi portiamo alla fragile crescita economica e alla classe media», ha dichiarato Matteo Stifanelli, country manager Airbnb Italia.

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