Facebook e la guerra allo spam: stop alla pubblicità scadente

by Chiara Mininni | 19 Maggio 2017 9:55

La battaglia dei social network contro contenuti scadenti, disturbanti e spam ha raggiunto di recente una nuova frontiera. Facebook ha sviluppato infatti un nuovo algoritmo, già introdotto all’inizio di questo mese, per riconoscere e penalizzare quelle pagine che condividono immagini e post non pertinenti, contenenti un numero eccessivo di inserzioni pubblicitarie e contenuti scioccanti, fuorvianti o ingannevoli.
Progressivamente, i programmi di instant articles – o più comunemente IA – saranno capaci di isolare le pagine responsabili di questa condivisione di informazioni percepite come dannose dagli utenti del social network.

Al di là delle normative che definiscono i contenuti vietati dalla comunità[1] tuttavia, non esisterà nessuno strumento a disposizione dei social manager per verificare che le proprie pubblicazioni rientrino negli standard di Facebook. Non vi saranno tool aggiuntivi, oltre alle stats già esistenti, per controllare l’andamento delle proprie pagine: questo per impedire che la conoscenza dei filtri effettivamente applicati permetta di trovare in breve tempo il modo di ingannare l’algoritmo, e proseguire nella condivisione di spam e contenuti non pertinenti che causano all’utente un’esperienza del social network poco gradevole, se non perfino disturbante.

La conseguenza per le pagine riconosciute come dannose sarà una più che sensibile riduzione del traffico derivante dai link pubblicati. Per contro, le pagine che risulteranno virtuose potranno registrare un lieve aumento di visibilità – tanto che Facebook stesso comunque incoraggia i proprietari delle pagine a continuare a pubblicare quei contenuti che ritengono di gradimento per il proprio pubblico.

Quanto questo nuovo algoritmo influirà sulle tecniche di SEO e di social media marketing ancora è da vedersi: potremmo trovarci di fronte a una nuova, anche piccola, rivoluzione dei contenuti sponsorizzati per quel che riguarda soprattutto le piccole e medie imprese che vogliono implementare la propria presenza sul re dei social network.

Endnotes:
  1. i contenuti vietati dalla comunità: https://www.facebook.com/policies/ads/prohibited_content

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