Email marketing: gli strumenti e cinque consigli utili

19 Giugno 07:00 2017 Stampa questo articolo

Fra gli strumenti di email marketing, i due più noti sono senz’altro newsletter e Direct Email Marketing, o più comunemente Dem. Per quanto i social network – e Facebook su tutti – stiano prendendo piede nelle strategie di marketing digitale, l’email continua a essere considerata il medium più performante di coinvolgimento degli utenti nella promozione dei propri contenuti.

Newsletter e Dem svolgono delle funzioni molto simili. Se la prima però è utilizzata principalmente come un mezzo di informazione, volto ad accrescere la fidelizzazione della propria utenza, l’obiettivo fondamentale della seconda è commerciale e finalizzato alla di conquista di nuova clientela.
La Dem è infatti una forma di comunicazione, dal target fortemente profilato, che tramite l’offerta di promozioni, coupon e sconti vuole spingere il destinatario all’azione. L’azienda promotrice si affida a delle società di raccolta dati che si fanno carico dell’individuazione del segmento di pubblico cui rivolgersi, e della spedizione. Questo implica chiaramente un costo maggiore rispetto a una newsletter autogestita, o all’acquisto di spazi banner, ma anche un ritorno statisticamente molto più remunerativo tanto in termini di click che di lead (ordini, richieste informazioni, ecc.).

Una volta scelto lo strumento più adatto per la vostra campagna di email marketing, ecco qualche consiglio per strutturare un messaggio che sia accattivante ed efficace:

1. Attenzione: mittente e oggetto. Il mittente e l’oggetto della nostra e-mail determinano il primo passo verso il successo o il fallimento della nostra campagna. Il mittente deve essere perfettamente riconoscibile a una prima lettura, anche distratta (se la vostra utenza vi conosce secondo un nome, non ha senso inviarle comunicazioni utilizzando come mittente, ad esempio, la vostra ragione sociale), e l’oggetto deve suscitare un interesse sufficiente perché chi riceve l’email sia invogliato anche ad aprirla. Deve quindi essere breve ma accattivante, coerente con il messaggio (mai cercare di attirare più click con promesse non mantenute), vago ma non troppo: va bene creare un’aspettativa, ma è necessario capire a colpo d’occhio di cosa stiamo parlando.

2. Lunghezza e linguaggio. Lo sappiamo: il web viaggia veloce, e le parole devono fare altrettanto. Nello strutturare i vostri contenuti, cercate di sfruttare uno stile semplice e rapido, che possa restare in mente anche a un lettore distratto che ha aperto la vostra email nella pausa caffè. Nei messaggi di posta elettronica la capacità di sintesi premia: chiari e concisi, per trasmettere il proprio messaggio in modo incisivo ed efficace.

3. Rivolgere delle domande. Ricordatevi che quella che state inviando è una comunicazione, informativa o commerciale che sia, e non un monologo: per tenere viva l’attenzione dell’utente, è fondamentale che questi si senta coinvolto. Rivolgere delle domande è uno dei mezzi più efficaci, perché il cervello reagisce istintivamente per trovare delle risposte. Inserire nel proprio testo degli stimoli in questo senso è una strategia utile per evitare che gli utenti decidano di chiudere l’email senza aver terminato la lettura.

4. Call to action. Le possibilità di invito all’azione sono infinite, sia in termini di linguaggio che di grafica, a seconda dello scopo che volete raggiungere. Che sia per far aderire a un’offerta commerciale, promuovere un contenuto, o semplicemente rimandare al proprio sito, la risposta dell’utente alla call to action determina l’efficacia della vostra campagna email. Per questo l’invito deve essere chiaro ma non troppo generico (è meglio evitare formule inflazionate come “Scopri di più”), che metta bene in evidenza i benefici che otteniamo nel cliccare quella specifica promozione.

5. Newsletter responsive. Che scegliate di creare da soli la vostra campagna email, o di appoggiarvi a un programma esterno, fondamentale è che concepiate il vostro messaggio in maniera responsive. Le ultime statistiche sull’utilizzo dei cellulari hanno messo in evidenza come ormai più del 50% delle email ricevute vengano aperte dal proprio smartphone piuttosto che dal computer: la ricezione di un contenuto non ottimizzato in questo senso può determinare la perdita istantanea di una parte di utenza consistente. È sufficiente una sola cattiva visualizzazione, infatti, perché chi riceva l’email decida che il vostro messaggio non valga neanche un click del loro tempo, se non quello necessario per disiscriversi dalla vostra mailing list.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Chiara Mininni
Chiara Mininni

Guarda altri articoli