Usa, effetto Trump sull’Italia? Le adv dicono no

21 Febbraio 11:10 2017 Stampa questo articolo

Da giorni ci si chiede se le politiche antimigratorie del presidente Donald Trump avranno ripercussioni sull’incoming turistico degli Usa. Sebbene oltreconfine si manifesti – a quanto pare – un crollo della domanda, le agenzie di viaggi italiane non sembrano registrare alcun calo delle richieste, né alcuna resistenza da parte del cliente finale. L’unica preoccupazione resta, semmai, il cambio euro-dollaro con la nostra moneta sempre più in difficoltà.

Gli Stati Uniti sono un Paese che per estensione (oltre nove milioni di km²) non solo offre tanti itinerari diversi, ma attira molti repeater, ed è sempre di moda. New York resta la meta più richiesta, che sia un tour di dieci giorni, un fly&drive o un viaggio di nozze, una tappa nella Grande Mela non manca mai.

«Le città più vendute sono New York, Washington e Miami sia in inverno che in estate – spiega Alessandra Pisoni, responsabile area Americhe dell’Agenzia Volonline di Milano – Organizziamo diversi viaggi di nozze in California. Le tappe sono Los Angeles, San Francisco, Las Vegas con visita ai parchi del Gran Canyon e alla Monument Valley e, spesso, c’è chi chiede l’estensione mare per le Hawaii. La spesa si aggira mediamente sui 3mila euro a persona».

Bene la California anche per Astro Viaggi di Roma. «I nostri clienti chiedono molto la formula fly&drive, soprattutto da aprile a settembre – spiega Daniele Moretti – Noi proponiamo un itinerario cucito su misura». Un esempio? «New York (4 notti), San Francisco (2 notti) una tappa allo Yosemite Park e una nella Death Valley, Las Vegas (2 notti) con escursione in elicottero sul Gran Canyon e poi Los Angeles (4 notti).

E per chi vuole anche il mare, suggeriamo le Hawaii (soprattutto Honolulu). Chi sceglie questa tipologia di viaggio sono i giovani dai 20 ai 40 anni disposti a spendere circa 4mila euro a persona. Ci affidiamo a Veratour, Alpitour e Idee per Viaggiare con Alitalia e America Arlines».

Anche a Palermo, all’agenzia Acitour «il 30% della clientela sceglie il fly&drive, mentre il 70 predilige il tour di sette giorni in una sola città – afferma Roberto Campo, responsabile vendite al banco – Ma vendiamo molto anche l’abbinata di dieci giorni New York-Philadelphia-Washington. Lavoriamo con Mistral e I Grandi Viaggi».

Buone le vendite Usa anche per Viaggi Menigatti di Perugia, dove l’effetto Trump non si sente affatto. «Ci sono richieste tutto l’anno: il 90% delle vendite è costituito dai tour organizzati di 15 giorni per le mete classiche e la California. Il cliente che si affida a noi spende dai 6 agli 8mila euro – afferma il titolare Manlio Menigatti – ma solitamente opta per un tour di sette giorni a New York perché i voli sono economici (circa 500 euro)».

A Napoli i repeater scelgono un weekend lungo a «New York, Miami e Chicago, ben servite dalle compagnie aeree – spiega Massimo Ferrara, titolare della Freelander Viaggi – Da Capodichino c’è il volo diretto Meridiana per New York con prezzi, a seconda della stagione, tra 800 e 400 euro».

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Silvana Chiodi
Silvana Chiodi

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