Direttori tecnici prestanome: appello di Aiav all’Ispettorato del Lavoro

06 Luglio 06:10 2018 Stampa questo articolo

Aiav torna sulla questione relativa ai direttori tecnici prestanome, un tema non di certo secondario per le agenzie di viaggi che assumuno retribuendo regolamente i propri professionisti. E invoca l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro.

«La figura del direttore tecnico prestanome è un danno per l’intera categoria per un’infinita serie di motivi – spiega il Fulvio Avataneo, presidente di Aiav – Innanzitutto perché spesso si tratta di pensionati che hanno cessato di esercitare l’attività turistica da decenni e quindi sono lontani anni luce dalla realtà non solo tecnico-operativa ma anche giuridico-fiscale del nostro settore; in secondo luogo perché in questo modo si svende un titolo professionale che rappresenta, o dovrebbe rappresentare, un insieme di competenze specifiche».

«Una svendita pari a 100 o 200 euro al mese, quanto un parcheggiatore abusivo raggranella in 3 o 4 giorni – sostiene con durezza Avataneo – È un danno di immagine per l’intera categoria. Competenze e garanzie di sicurezza verso il viaggiatore sono le armi a nostra disposizione contro l’abusivismo e dobbiamo sfruttarle al meglio per trasformare quelli che sembrano dictat e costi passivi in investimenti produttivi».

L’Aiav sostiene inoltre che con il direttore tecnico prestanome si contravviene a tutte le normative in materia di lavoro, “creando una sorta di concorrenza sleale nei confronti delle aziende virtuose assumono realmente, pagando i contributi”.

 

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Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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