Confturismo, Serra: «Cosa vogliamo dal nuovo governo»

04 Gennaio 07:00 2018 Stampa questo articolo

Lotta all’abusivismo e regole chiare per tutti i player del comparto turistico. È quello che Confturismo si aspetta dal nuovo governo. A parlarne è il vicepresidente della federazione Luciano Serra.

«Serve uno sforzo ancora maggiore perché al turismo venga riconosciuta quella centralità che gli spetta nelle strategie di sviluppo del sistema-Paese, con l’adozione sistematica di provvedimenti strumentali a supportarne lo sviluppo», afferma.

«A tale proposito – aggiunge – deve diventare una prassi la consultazione del Piano strategico per il turismo 2017-2022 in sede di prima stesura di tutti i provvedimenti legislativi cardine, dalle Manovre ai decreti di proroghe, fino alle leggi sulla concorrenza. Occorre, poi, un presidio puntuale e attento da parte del governo, tramite la rappresentanza a Bruxelles, sui grandi temi che l’Unione europea sta analizzando e normando, come la collaborative economy, la blue economy, la politica dei visti turistici. Un’attività che non può prescindere dalla consultazione con le organizzazioni nazionali che rappresentano le categorie di imprese e professionisti. Questi sono, infatti, al centro degli esiti di tali dibattiti, dove finora hanno prevalso gli interessi di grandi operatori internazionali, il cui sviluppo è slegato da quello economico e sociale dei grandi Paesi ricettori di flussi turistici come l’Italia».

Il vicepresidente di Confturismo chiede anche «una governance diligente dello sviluppo turistico, che passa in primis dall’adozione di strumenti per misurare l’effettiva portata dei flussi, oggi pesantemente stimati per difetto a causa dell’abusivismo dilagante. A questo – avverte Serra – si deve aggiungere un soggetto per la promozione del turismo italiano con strumenti di analisi adeguati alle nuove esigenze di segmentazione, sinergico all’azione di imprese e Regioni, supportato da stanziamenti adeguati».

Serra incita, poi, alla «valorizzazione del patrimonio storico-culturale, naturalistico, enogastronomico, artigianato, ovvero tutte le vetrine delle eccellenze presenti nel nostro Paese». E reputa urgente «semplificare la burocrazia ed emanare provvedimenti legislativi indispensabili, in primis quello sulle concessioni demaniali. Senza dimenticare un pacchetto di misure a sostegno delle imprese chiamate a compiere un percorso virtuoso di sviluppo e crescita. Misure che potrebbero favorire l’occupazione delle future generazioni con positive ricadute economiche per il Paese».

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