Dai robot alla blockchain
megatrend 2018 del travel

28 Dicembre 13:18 2017 Stampa questo articolo

I robot come Paolo Pepper faranno i concierge negli hotel, mentre startup come Keesy saranno destinate a crescere permettendo il self check in e check out e conferendo maggiore autonomia agli ospiti che opteranno per l’home sharing. Poi ci saranno le emozioni, che invece avranno la straordinaria capacità di interagire con i nostri dispositivi attraverso processi di “brain tracking” pilotando di conseguenza il booking vocale. Il 2018, che come ogni anno porta con sé innovazioni, sarà anche e soprattutto questo, lasciando sempre più alla tecnologia d’avanguardia l’arduo compito di offrire maggiori strumenti al travel. Per gli organizzatori, da un lato; per il consumer, dall’altro. Con le agenzie di viaggi che potranno crescere insieme al digitale, sfruttandone i reali punti di forza.

E allora avanti tutta con la blockchain, nuova tecnologia “a blocchi” capace di regolare le transazioni in totale sicurezza. Non solo quelle dei Bitcoin, la criptovaluta che nel frattempo entra nel travel con Expedia e airBaltic, per dirne due. E ancora, se in Europa si dovrà sistemare la faccenda web tax, dopo l’abbattimento del roaming europeo dovrebbe arrivare un altro importante provvedimento teso a limitare il geoblocking, ovvero la normativa che attualmente consente alle imprese di impedire agli utenti di acquistare beni e servizi in altri Paesi, reindirizzandoli su un sito locale.

Proseguirà spedita anche la scalata dei chatbot e degli assistenti vocali, con soluzioni come Lola e Mezi – sono entrambe già disponibili sul mercato italiano – capaci di curare tutte le fasi del viaggio, compresi i consigli da ricevere una volta giunti a destinazione.

Nel 2018, turisti spaziali a parte, sul fronte delle top destination dovrebbe continuare il dominio dell’Asia-Pacifico, con Hong Kong e Bangkok che nei prossimi tre anni arriveranno – secondo le stime – ad accogliere rispettivamente 31,3 e 28,6 milioni di viaggiatori. Tra le mete più ambite sono due le europee più forti: Londra e Parigi (entrambe nella top ten), con Roma che rispetto ai numeri dei colossi arriverà a soli 11,9 milioni di arrivi nel 2020 rimanendo nella più ampia cerchia dei cento. Infine, se ci saranno da fare delle scommesse, il Vietnam risulta una di queste: Phu Quoc promette infatti di diventare una delle chicche del turismo mondiale.

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Giulia Di Camillo
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