Blue Panorama by Uvet operativa da gennaio

21 Novembre 14:21 2017 Stampa questo articolo

L’annuncio che le cose si stavano mettendo bene era avvenuta a fine luglio. Adesso, dalla platea del Biz Travel Forum, il patron Luca Patanè dà una data certa per il passaggio di Blue Panorama nella mani del Gruppo Uvet. «I passaggi formali avverranno già all’inizio di dicembre, da gennaio poi saremo operativi. Abbiamo già ricevuto il via libera a procedere da part dell’Antitrust, montato l’operazione finanziaria con le banche. Crediamo nel rilancio della compagnia, e all’interno del progetto di integrazione verticale del Gruppo».

Molti i progetti già in cantiere per la nuova Blue Panorama, a cominciare dal mercato cinese. Tra una settimana esatta, infatti, l’annuncio di un’operazione targata Uvet proprio con il Paese asiatico. «Si tratta di un volo diretto con una città della seconda cintura cinese, pensato per il mercato incoming con focus sui piccoli eventi e gli incentive in Italia», precisa il presidente del Gruppo.

Sul fronte del vettore, invece, confermato il management con Giancarlo Zeni come amminsitratore delegato, l’obiettivo è procedere gradualmente al rinnovamento della flotta. «Peccato per il 787 che non ci possiamo permettere, per la summer però acquisiremo un aeromobile per il lungo raggio e uno per il medio. E le innovazioni non si fermeranno alle macchine, ma coinvolgeranno anche la cabina».

E sul posizionamento di mercato del nuovo vettore, Patanè ha le idee chiare: «Vogliamo agire come una compagnia di nicchia. Tra un’Alitalia che non si sa ancora in che mani finirà, e una Meridiana che ha deciso di chiamarsi Air Italy forse per andare a combattere sul lungo raggio proprio l’ex vettore di bandiera, in mezzo credo ci sia spazio per noi sul turismo outgoing e incoming».

Intanto, a livello di Gruppo, le previsioni per la chiusura del 2017 parlano di un ebitda a 24-25 milioni di euro (Blue Panorama compresa), mentre per il 2018 il target sono i 30 milioni di ebitda. «La crescita sta avvenendo in modo costante su tutte le aree, il tour operator ad esempio fa registrare un 10% e un’integrazione veloce all’interno del Gruppo».

Su tutto, però, sottolinea Patanè, c’è la volonta di continuare a recitare un ruolo di primo piano nel turismo italiano, senza escludere in futuro l’arrivo di un partner industriale in posizione di minoranza: «A me piace giocare in serie A, in Champions, quindi un eventuale socio potrebbe andare bene, ma la governance del gruppo deve restare nelle mani dell’imprenditore».

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Giorgio Maggi
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