Rapporto Aniasa: un’auto su quattro è a noleggio

25 Maggio 15:09 2017 Stampa questo articolo

Sempre meno auto di proprietà. Sempre più veicoli a noleggio e car sharing. A fotografare le evoluzioni del comparto ci pensa l’Aniasa, associazione a cui fanno capo i player del rent-a-car, nel 16esimo rapporto sul settore. E dunque: ogni giorno, che sia per business o tempo libero, sono circa 674mila le persone che utilizzano i servizi del noleggio a lungo termine, 89mila quelli che optano per il breve termine e 17mila quelli che scelgono il car sharing.

Le attività di noleggio veicoli, infatti, reduci da un biennio di aumenti a doppia cifra (+18% nel 2014 e +22% nel 2015), hanno registrato anche lo scorso anno una forte crescita delle immatricolazioni: sono quasi 375mila le nuove targhe, per un giro d’affari che ha superato così la cifra record di 6 miliardi di euro – in espansione del 10% rispetto al 2015 – con una flotta complessiva che ha sfiorato le 800mila unità, pari a 100mila mezzi in più rispetto all’anno precedente. E tutto ciò ha portato il settore a incidere come mai prima d’ora sul mercato automotive, con il 2016 che ha visto, in Italia, più di un’auto su cinque immatricolata a uso noleggio.

Risultati che sono frutto di varie dinamiche convergenti, come ad esempio la crescente domanda di mobilità turistica e di business, il rinnovo e l’ampliamento delle flotte aziendali, la spinta dei veicoli commerciali trainati dal boom dell’ecommerce o anche il noleggio mid term (la disponibilità dei veicoli da un mese a un anno), così come i benefici determinati dalla misura del super ammortamento.

Un trend di crescita che prosegue nel 2017, con un incremento delle immatricolazioni nel primo trimestre che vede salire al 24,5% la quota noleggio sul totale (in pratica un’auto su quatttro). E certificando anche un aumento del 15,6% del giro d’affari complessivo delle attività di noleggio a lungo e breve termine, oltre che una flotta che sta per superare gli 800mila veicoli.

«L’accelerazione dello sviluppo del nostro settore – dichiara Andrea Cardinali, presidente di Aniasa – da un lato conferma la centralità delle quattro ruote nel sistema di trasporto nazionale, e dall’altro evidenzia il passaggio graduale da un modello di mobilità individuale fondato sulla proprietà del bene a uno basato sulla condivisione. Nel 2016 l’utilizzo della leva fiscale con il super ammortamento ha dato risultati positivi, con benefici netti per l’Erario notevolmente superiori al valore delle agevolazioni. Una conferma strutturale di questa misura, attualmente prevista fino a metà del 2018, e un ampliamento dell’iper ammortamento alle motorizzazioni più ecologiche e alle reti di ricarica elettrica, insieme avvierebbero un circolo virtuoso di rinnovo del parco circolante simile a quello già in corso in altri paesi europei, immettendo sulle strade veicoli più sicuri e con minori emissioni».

E in Italia – secondo una ricerca sempre a cura di Aniasa dal titolo “Il car sharing in Italia: soluzione tattica o alternativa strategica?” – si può tracciare anche un identikit dell’utente tipo che sceglie il car sharing: maschio, 38 anni, pendolare e lavoratore. Possiede in media 2,8 tessere e se ne serve senza preferenze per particolari operatori o modelli, verificando la disponibilità del veicolo più vicino.

Dallo stesso studio, infine, emerge che ogni auto condivisa toglie dalla strada fino a nove vetture di proprietà: secondo i vertici dell’Associazione per trasformare il car sharing da alternativa tattica a soluzione strategica per la mobilità urbana le istituzioni nazionali e locali dovrebbero uniformare la normativa sul settore e rendere omogenee le condizioni di utilizzo nelle città.

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