Aeroviaggi, Mangia: «Anno record, in barba alle istituzioni siciliane»

07 Novembre 17:52 2016 Stampa questo articolo

Tra i t.o. in Sicilia è tra i più noti e quest’anno ha chiuso la stagione con numeri record, eppure lavorare in quella che è una delle regioni più belle d’Italia non è semplice. Per assurdo neanche se si è operatori del turismo, una delle voci più importanti dell’economia locale. Parola di Antonio Mangia, presidente di Aeroviaggi, che non ha remore a togliersi qualche sassolino dalle scarpe. A cominciare dalla Regione Sicilia. «È un ente che pensa solo a se stesso – afferma a L’Agenzia di Viaggi – Alla fiera di Rimini, per esempio, non c’era neanche un loro stand. Siamo stati noi a rappresentare la Sicilia. Eppure non ci hanno mai considerato come realtà imprenditoriale: loro ci ignorano e noi ignoriamo loro».

E riguardo alle ultime idee per promuovere il turismo sull’isola, come l’Orient Express per la Sicilia, Mangia è cauto: «È un sogno e penso resterà tale. In Sicilia bisogna prima lavorare sulla rete ferroviaria altrimenti dove lo fanno viaggiare il treno? Non credo si rendano conto che al momento per andare da Trapani a Siracusa ci vogliono 7 ore. L’idea è buona, se si potesse fare a breve lo programmerei immediatamente, ma per un progetto così servono anni. È difficile che riesca».

Eppure Mangia è uno che si scorantonio mangia - aeroviaggiaggia difficilmente. Nel 1973 ha fondato Aeroviaggi a Palermo e ora ha sedi a Milano e Parigi, un tour operator integrato molto forte su Sicilia e Sardegna che non si impressiona davanti a mole di lavoro importanti né a investimenti impegnativi come quello da 25 milioni di euro di qualche mese fa per rilevare il Pollina, ex Valtur in quel di Cefalù.

Oppure quello per l’acquisto dell’Hotel del Golfo in Sardegna, 114 stanze all’Asinara, o per l’acquisizione del 50% di Torre del Barone a Sciacca, e la gestione del Borgo Rio Favara di Ispica, vicino Ragusa, di 140 camere.
Sforzi messi in campo in un anno ancora di crisi che però hanno dato i loro frutti e qualche rivincita.  «Siamo andati meglio del 2015 con un incremento del 15% nel periodo tra aprile e ottobre che ha visto il fatturato passare da 71 milioni di euro a 81 e questo senza la performance del Pollina dove 200 operai stanno lavorando alla ristrutturazione e  che riaprirà il 9 giugno 2017. Un intervento che darà un nuovo volto alle 347 camere, la hall, e il ristorante sul mare che renderà il resort perfetto per la famiglia mentre prima era un albergo prettamente per coppie», fa notare Mangia.

Il pricing proposto da Aeroviaggi è aggressivo: da 2 a 12 anni il primo figlio è gratis e il secondo gode di uno sconto del 50%, così come ci sono riduzioni per i single perché «sempre più persone vengono in vacanza sole con i figli ed era giusto considerare l’idea di creare stanze mono parentali».

Mangia non si accontenta di essere uno specialista dei villaggi vacanze ma punta a una cura del cliente che tiene conto di tutto, cambiamenti della società inclusi. E i clienti ripagano nel modo migliore. Tornando.

Gli ospiti di Aeroviaggi sono di ceto medio e medio alto in cerca di un buon rapporto qualità-prezzo e di strutture confortevoli. Sono loro che hanno contribuito a creare l’anno record dell’operatore che ha registrato un indice di occupazione degli alloggi del 90%. I mercati di riferimento sono quello italiano e francese.

«Abbiamo dei veri e propri villaggi repeater – spiega il presidente – come lo Sciacca Mare, con i suoi centri termali e il Marmorata Village, 600 camere considerate dai romani il loro pied-à-terre in Sardegna. Una struttura bellissima: ex Club Med, con giardini privati per ciascun alloggio e una grande spiaggia di fronte alla Maddalena. Già a ottobre avevamo un tasso di prenotazione delle camere per il prossimo anno del 40%». Segno che chi ben comincia è a metà dell’opera. Con o senza le istituzioni al suo fianco.

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Valentina Neri
Valentina Neri

Giornalista

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